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“Miglior pubblicazione scientifica” premiato un angerese

Luca Nizzetto, 34 anni, laureato in Biologia alla Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali di Varese ha ottenuto il premio attribuito annualmente dalla Società di Chimica e Tossicologia Ambientale

L’Università dell’Insubria in trasferta a Goteborg in Svezia ha ottenuto brillanti risultati: Luca Nizzetto, 34 anni di Angera, laureato in Biologia alla Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali di Varese, e con un dottorato svolto al Dipartimento di Biologia Strutturale e Funzionale di Varese sotto la guida del prof. Antonio Di Guardo, ha ottenuto il premio per la miglior pubblicazione scientifica dell’anno, attribuito annualmente dalla Società di Chimica e Tossicologia Ambientale (SETAC), la più importante società scientifica mondiale del settore.

Si è svolto a Goteborg la scorsa settimana, infatti, il 19° Congresso annuale della SETAC-Europa, che ha visto la partecipazione di circa 1600 studiosi provenienti da tutti i continenti e ha fatto registrare un particolare successo dei ricercatori originari dalla Scuola di Ecotossicologia e Chimica Ambientale della sede varesina dell’Insubria, scuola iniziata da Davide Calamari, uno dei padri fondatori dell’ecotossicologia italiana, prematuramente scomparso, e proseguita da Antonio Di Guardo, ora associato di ecotossicologia nella sede di Como e da Paola Gramatica, ordinario di Chimica Ambientale del DBSF di Varese.

Luca Nizzetto attualmente sta approfondendo le sue ricerche di dottorato sulla distribuzione ambientale degli inquinanti persistenti all’Università di Lancaster (UK) con la prestigiosa borsa europea Marie Curie, quindi proseguirà le sue ricerche all’estero con una posizione fissa presso il NIVA di Oslo (Norvegia), uno dei più importanti centri di ricerca sulle acque.

Se il più prestigioso riconoscimento è andato al varesino Luca Nizzetto, anche altri ricercatori insubri si sono distinti a Goteborg: particolarmente apprezzati – e pertanto selezionati per presentazioni orali (solo 400, svoltesi in 8 sessioni parallele, su oltre 1600 proposte inviate) – sono stati anche i lavori di tutti gli altri “nativi” dell’Università dell’Insubria, presenti al convegno: Francesco Pomati, ora al EAWAG di Lucerna (Svizzera), importante centro di ricerca sulle acque europeo, ha presentato studi, da lui condotti negli anni di ricerca in Australia, sugli effetti su cellule umane di inquinanti emergenti come le sostanze fluorurate (usate nelle padelle antiaderenti, per tessuti idrorepellenti, ecc); Sara Castiglioni, ora al Mario Negri di Milano, ha riportato interessanti risultati sull’analisi di droghe (cocaina, anfetamine, ecc) nelle acque di diversi paesi europei; Ester Papa, ricercatore del gruppo QSAR diretto dalla prof. Gramatica al DBSF di Varese, ha illustrato la possibilità di individuare, dalla sola struttura molecolare, sostanze ad alta pericolosità come i PBT e gli interferenti endocrini, che necessitano di autorizzazione nella nuova normativa europea REACH; infine Davide Ghirardello, dottorando del prof. Di Guardo a Como, ha presentato un modello per la ripartizione dei composti persistenti nei vari comparti ambientali, in particolare tra aria-vegetazione e suolo.

Dalla scuola insubre sono stati anche selezionati alcuni presidenti di sessione, per la loro riconosciuta rinomanza scientifica a livello mondiale sul tema specifico. In particolare, Gramatica è stata Chair della Sessione Chemomiometria e QSAR, Pomati di quella sulle problematiche dei farmaci come inquinanti ambientali e Nizzetto di quella sulla distribuzione globale degli inquinanti.

«È motivo di particolare orgoglio che l’Università dell’Insubria abbia saputo in poco tempo preparare giovani talenti capaci di distinguersi a livello mondiale e riconosciuti come protagonisti nel settore ecotossicologico e chimico-ambientale – sottolinea la professoressa Paola Gramatica, direttore del DBSF e delegato del Rettore per le Relazioni Internazionali. È invece motivo di grande rammarico che la maggior parte di questi ricercatori debbano rivolgersi a importanti istituzioni estere per trovare il giusto riconoscimento ed apprezzamento del loro valore, ricoprendo posizioni fisse fuori dal nostro Paese».

Pubblicato il 11 Giugno 2009
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