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Richiedenti asilo, sale la tensione per i nuovi arrivi in provincia

Clima surriscaldato un po' ovunque per i problemi legati alla gestione dei centri di accoglienza straordinaria da parte della Prefettura che sta smistando nuovi arrivi. Lega all'attacco del Prefetto

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La situazione dei centri di accoglienza per richiedenti asilo in provincia di Varese è molto tesa. A partire da Busto Arsizio la rivolta degli amministratori si sta allargando a macchia d’olio e in maniera trasversale con un sindaco di centrosinistra che sta facendo lo sciopero della fame a Besnate.

È di oggi, inoltre, la notizia che la discussa società Kb srl, che gestisce già 600 migranti in tutta la provincia, potrebbe aprire un nuovo centro di accoglienza nella zona di Malpensa.

A Busto Arsizio la situazione, dopo quasi due settimane di occupazione del cas di via dei Mille da parte degli stessi richiedenti asilo, sembra stia tornando alla normalità ma la vicenda ha messo in luce ancora una volta le difficoltà che incontra la Kb nella gestione di un così alto numero di stranieri. Intanto il loro numero è passato da 180 a 220.

A Besnate il primo cittadino Giovanni Corbo ha deciso di protestare in maniera forte contro il raddoppio del numero di migranti ospitati in paese, da 15 a 32, con il sostegno della sua maggioranza e della stessa Lega Nord che – seppur puntando il dito contro il Pd, partito che sostiene Corbo – lo spinge a proseguire in questa protesta.

A Varese c’è una zona della stazione che è diventata un vero e proprio bivacco di disperati che attendono una risposta alla loro richiesta di asilo politico.

A Gavirate la palestra dell’istituto Stein è stata riaperta all’accoglienza temporanea di alcune decine di migranti in attesa di una loro collocazione nei vari centri.

Anche ad Angera ci sono tensioni, come sottolinea il consigliere regionale Monti: «Ormai non passa mezz’ora senza che un sindaco o un amministratore locale non lamenti l’arrivo di nuovi aspiranti profughi sul territorio varesino e i nuovi richiedenti asilo spediti dal giorno alla notte ad Angera sono solo gli ultimi di un elenco fin troppo lungo». Lo afferma Emanuele Monti, consigliere regionale della Lega Nord al Pirellone.

«Condivido le considerazioni del sindaco di Angera Alessandro Paladini Molgora sull’Anci – prosegue l’esponente leghista – che ha preso accordi in maniera arbitraria e non condivisa sul numero di immigrati da ospitare per singolo comune. Purtroppo però la verità è che la principale occupazione dello Stato centrale è quella di assegnare ad alberghi e strutture questa gente, composta in larga parte da individui privi dei requisiti per l’asilo politico. Ormai la Provincia di Varese, e con essa molte altre realtà lombarde, si sta trasformando in un grande campo profughi a cielo aperto e la responsabilità politica appartiene unicamente al Pd e ai suoi alleati, che hanno svenduto la sovranità nazionale di questo Paese in cambio di qualche quattrino in flessibilità».

All’attacco anche il collega Giampiero Reguzzoni, consigliere regionale bustocco della Lega Nord: «È vergognoso che la Prefettura continui a mandare richiedenti asilo sul nostro territorio senza avvisare né la popolazione né gli Enti Locali. A quanto pare il compito primario dei Prefetti è diventato quello di smistare gli “aspiranti profughi”, trovare loro alberghi, appartamenti, centri di accoglienza dove possano vivere bene a spese dei contribuenti. La sicurezza, da sempre competenza principale dei Prefetti, è passata a quanto pare in secondo piano».

Pubblicato il 13 Luglio 2017
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