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Meno bambini e scuole in crisi: lo sforzo per evitare chiusure nei comuni più isolati

L'Ufficio scolastico provinciale salva la scuola dell'infanzia di Dumenza. In difficoltà le primarie di quartieri e frazioni a Varese, Vergiate e Gavirate

bambini scuola elementare generica

Anche per settembre 2023 in provincia di Varese si contano centinaia di alunni in meno iscritti alle elementari. In contrazione, e da più tempo, anche le scuole dell’infanzia mentre per le secondarie gli effetti del calo demografico iniziano a vedersi appena, ma è solo questione di tempo. A partire dalla coorte 2011 (bambini attualmente iscritti in prima media), il calo demografico in provincia di Varese è stato netto e ha portato a una riduzione delle nascite di oltre il 27% in 12 anni. Una tendenza che si rende evidente soprattutto a scuola, nella progressiva riduzione del numero di iscrizioni che in alcuni casi porta al rischio concreto di chiusura delle scuole.

Per quanto riguarda la Scuola dell’infanzia di Dumenza, l’Ufficio scolastico territoriale di Varese ha trovato una soluzione per la preoccupazione di genitori e Amministrazione comunale scatenata da un calo di iscrizioni che, conti alla mano, avrebbe potuto portare alla chiusura di una sezione della materna lasciando un’unica sola grande classe con 30 bambini. «La scuola dell’infanzia di Dumenza manterrà due sezioni anche per l’anno scolastico 2023-2024- assicura il provveditore Giuseppe Carcano – In linea di principio cerchiamo di intervenire con piccole eccezioni, quando possiamo e i numeri lo consentono, nelle Comunità montane o nelle situazioni che rischiano di creare maggiori disservizi alle famiglie e ai bambini», afferma.

SCUOLE IN DIFFICOLTA’ NELLE FRAZIONI

CIMBRO A VERGIATE

Non rientra tra queste eccezioni la scuola primaria di Cimbro, che ha solo 11 alunni iscritti alla classe prima, mentre a rigore di legge il minimo per attivare una classe è di 15 iscritti. La situazione ha sollevato preoccupazione tra i genitori, protagonisti di diversi confronti anche con l’Amministrazione comunale (l’ultimo lo scorso lunedì sera) L’unica soluzione per poter formare la classe in questo caso è trovare tra i vergiatesi quattro famiglie disposte a modificare l’iscrizione del figlio e spostarlo a Cimbro per la prima.
Anche se non vicinissima e non collegata dal trasporto pubblico, Cimbro è una frazione del Comune di Vergiate dove pure c’è una scuola primaria: «Non ci sono le condizioni per sollevare un’eccezione», afferma il direttore dell’Ufficio scolastico di Varese che ha già sentito Sindaco e Dirigente scolastica.

OLTRONA A GAVIRATE

La crisi delle iscrizioni dura da più tempo nella frazione di Oltrona, a Gavirate, dove la scuola primaria non avrà la classe prima a settembre per il quarto anno consecutivo. In questo caso l’Amministrazione comunale aveva proposto ai genitori la possibilità di uno scuolabus, ma ha assecondato le richieste delle famiglie dei bambini iscritti alla futura classe 5^ di poter continuare a frequentare anche per l’ultimo anno la propria scuola, anche se saranno i soli studenti del plesso.

SANT’ALESSANDRO A CASTRONNO

Diversa e più drastica la scelta dell’Amministrazione comunale di Castronno dove, lo scorso anno, era stata la scuola primaria della frazione di Sant’Alessandro, a non avere abbastanza iscritti per formare la prima. La circostanza ha spinto il Comune a un’indagine demografica sul proprio territorio da cui è scaturita la decisione di chiudere la scuola. La scuola di Sant’Alessandro chiuderà a giugno per non riaprire più, nonostante le vibrate proteste dei genitori. L’Amministrazione comunale ha comunque offerto la disponibilità di servizi extra come scuolabus e doposcuola gratuiti alle famiglie degli studenti della scuola di Sant’Alessandro che accetteranno il trasferimento alla primaria di Castronno.

COSI’ NELLE PRIMARIE DI VARESE CITTA’

Tra le primarie del capoluogo, l’unica quest’anno a non formare la classe prima è la Baracca di Capolago che a settembre riaprirà i cancelli solo per gli alunni di 4^ e di 5^. In questo caso però nessuno vuole rinunciare alla scuola, a partire dalla comunità che collabora e sostiene la vivacità didattica del plesso, l’unico a tempo pieno su 40 ore dell’Istituto comprensivo Varese 5, e che offre agli studenti anche un corso di nuoto in orario curricolare, l’orto coltivato assieme a un agricoltore locale e lo studio di uno strumento musicale assieme ai musicisti della banda di Capolago.
Una vitalità cui è legato anche il destino della vicina scuola dell’infanzia statale Lovera, sempre a Capolago, pure coinvolta e sostenuta nelle sue attività dall’intera comunità.

Nelle stesse condizioni della Baracca si trovava lo scorso anno la primaria Cairoli di Biumo Inferiore a Varese che per tre anni di fila non ha formato la classe prima, ma ci è riuscita quest’anno e a settembre avrà 17 nuovi alunni di sei anni. Un risultato niente affatto scontato raggiunto grazie al costante lavoro di continuità con la scuola dell’infanzia del quartiere, anche se paritaria.

LE SCELTE DELLE FAMIGLIE

Il significativo calo demografico in corso in Italia e nella nostra provincia non è l’unico responsabile delle difficoltà delle scuole a formare le classi. Ne sono convinti genitori e Dirigenti scolastici.
A Oltrona ad esempio l’Associazione genitori sottolinea come i maggiori servizi parascolastici offerti dalle Amministrazioni comunali vicine di Luvinate e Comerio a spingere alcune famiglie di Oltrona a scegliere scuole più lontane che però magari sono fornite di mensa e doposcuola.

Servizi questi che sono presenti, ad esempio, alla Baracca di Capolago che però, secondo la dirigente Rossi, paga le false notizie diffuse nei quartieri vicino e che annunciano la chiusura del plesso, nonostante l’impegno dichiarato di tutti i soggetti coinvolti nel mantenere aperta la scuola.
Nelle scelte dei genitori sono anche importanti i fattori logistici che influiscono sull’organizzazione familiare e, in alcuni casi, l’offerta didattica delle singole scuole che in alcuni casi, se particolarmente caratterizzante o innovativa, spinge le famiglie a iscrivere i figli in quartieri o addirittura in comuni differenti.

È così che le scuole primaria e secondaria di Sumirago, votate al Senza Zaino, hanno visto crescere e non diminuire le iscrizioni negli ultimi anni e lo stesso succede a Vergiate che pure ha due primarie Senza zaino e ha adottato l’approccio montessoriano nella frazione di Baraggia, mentre alla Pascoli di Cazzago Brabbia sono il lavoro di outdoor education e l’approccio reggiano ispirato a Loris Malaguzzi, assieme a una serie di progetti fortemente legati al territorio comunale e del vicino comune di Inarzo (che ha perso la primaria tanti anni fa), ad assicurare ogni anno nuove iscrizioni.

 

Lidia Romeo
lidiaromeo@gmail.com
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Pubblicato il 06 Aprile 2023
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