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Mario Boatto e Siamo Sestesi: “Sesto sarà la città più importante della sponda lombarda del Lago Maggiore”

Dopo l'incontro con la stampa, il candidato sindaco del centrodestra ha incontrato i cittadini in sala consiliare. Nelle linee guide del programma elettorale il rilancio del Parco Europa, il piano delle asfaltature da attuare nei primi 100 giorni di mandato e il "no" alla moschea in città

Mario boatto

L’obiettivo l’aveva già dichiarato alla stampa a fine marzo, adesso, Mario Boatto, candidato sindaco per la lista Siamo Sestesi, lo vuole  ribadire anche ai cittadini: raccogliere il lavoro svolto dal primo cittadino Giovanni Buzzi, portarlo avanti, completarlo e rendere Sesto Calende «la città più importante della sponda lombarda del Lago Maggiore».

Dopo la presentazione di Betta Giordani per Sesto Futura, nella serata di giovedì 11 aprile è stato il turno del centrodestra sestese (Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Lombardia Ideale) per riempire tutti i posti a sedere (e quelli in piedi) della sala consiliare della città che andrà al voto amministrativo il prossimo 8 e 9 giugno.

Per rompere il ghiaccio Boatto – «70 anni, a Sesto dal 1970, sposato e padre di tre figli» – sceglie una buttata di spirito, ormai un suo “marchio” dopo la presentazione alla stampa: «C’è qualcuno in sala che non mi conosce?». Tesserato con Fratelli d’Italia, «manager» (e non ingegnere, come erroneamente riportato al momento della pubblicazione dell’articolo, ndr.) oggi in pensione dopo una carriera nel settore dell’aeronautica e del mondo ferroviario, per lui è la prima esperienza in politica, un po’ di riserbo iniziale si fa sentire rispetto alle due figure al suo fianco nel corso della presentazione del programma, ovvero gli ultimi due sindaci, il primo cittadino uscente Giovanni Buzzi e il leghista Marco Colombo, sindaco dal 2009 al 2018, quando è stato eletto consigliere regionale fino al 2023. Proprio in quota Lega è stato anche l’ospite «giunto in pura amicizia» da endorsement  delle serata, Isabella Tovaglieri, eurodeputata bustocca in campagna elettorale per l’altro voto di giugno, quello appunto delle europee, anche se la presenza in sala nel corso della serata – trasmessa anche online via Civicam – è stata sostenuta da tanti volti noti appartenenti a tutto il centrodestra non solo sestese, ma anche dei paesi vicini. «La parte politica sarà presente e rappresentata quando sarà annunciata la lista – sottolinea Colombo -. Boatto avrà un plotone di parlamentari, eurodeputati e consiglieri regionali di tutti i partiti di centrodestra a consigliarlo».

Introdurre e presentare Boatto è appunto compito di Colombo: «Mario forse è un po’ timido ma è bravo e capace. L’abbiamo scelto perché sa amministrare, è un manager affermato. Non deve essere un bravo oratore ma un bravo amministratore». Poi l’invito a leggere e studiare l’opuscolo col bilancio di fine mandato per capire il lavoro fatto dal gruppo di cui è stato capogruppo in consiglio comunale.

«Perché mi candido in politica? – così Boatto – Perché voglio dare continuità a Sesto, che già è uno dei paesi più belli. Nel 1994 a Sesto c’era molto degrado, oggi invece possiamo dire che Sesto è grande – aggiunge riprendendo il claim di fine mandato di Buzzi, aggiungendo – ma può crescere ancora». Senza perdere ulteriore tempo Boatto inizia dunque a legge e commentare i principali punti del programma elettorale per il prossimo quinquennio, senza  risparmiarsi – ogni tanto – la voglia di anticipare alcune idee, desiderata fuori-programma più audaci rispetto alle slide apparse alle sue spalle. Tra queste un piccolo porto per il Parco Europa, un servizio di collegamento a basso costo per le frazioni («ogni due o tre ore») e il ripristino del battello sul Ticino con Castelletto.

IL NUOVO PARCO EUROPA

Il Lago Maggiore e il fiume al centro, dunque. Sul “Nuovo Parco Europa”, acquisito interamente dal Comune proprio durante il mandato di Buzzi, Boatto ha speso diversi minuti della propria presentazione, durata circa un’ora, affrontando l’argomento in maniera franca, a tratti anche tout-court: «Si tratta di un’area che molti ci invidiano ma che non si può lasciare così. Abbiamo già individuato società che vorrebbero investire in quella zona per dare delle possibilità ai ragazzi. I miei non sono molto d’accordo – continua Boatto -, quello che mi piacerebbe fare è allungare le piste ciclabili per far raggiungere il posto dalle ciclabili e dall’acqua, ovvero via lago. Stiamo contattando gli enti preposti per cercare di avere un piccolo porto che si colleghi ad Arona e Angera e altre città. L’investimento dovrà essere il più green possibile, il parco dovrà essere sempre controllato, oggi è un posto lasciato un po’ a se stesso e senza servizi. Valuteremo proposte che potranno dare la possibilità all’investitore di allungare nel tempo l’investimento».

IL PROGRAMMA: NEI PRIMI CENTO GIORNI IL PIANO DELLE ASFALTATURE

Ma nel programma ci sono anche promesse che Siamo Sestesi vuole attuare nei «primi cento giorni di mandato», a partire dal piano delle asfaltature di Sesto Calende. Spazio poi a progetti dedicati alle scuole, con un intervento con una riqualifica del verde e l’inaugurazione del nuovo nido e della mensa scolastica, un nuovo pgt, la sicurezza, lo sviluppo delle frazioni e delle loro attività commerciali (strade consorziali, rotonde negli incroci di Lentate e Lisanza), il turismo (un regolamento e un supporto per incentivare gli aparthotel), la cultura («La sala Cesare da Sesto deve ritornare ad avere il suo giusto utilizzo, quello di sempre») e il sociale con il recupero di Cascina Sole, un bene sequestrato alla mafia che il centrodestra vorrebbe destinare, senza rendere l’edificio una rsa, ai papà divorziati – secondo Boatto «i più bastonati dalla legge italiana» – o alle donne vittime di violenza oppure ancora i ragazzi disabili.

Come attuare il piano per lo sviluppo della città? Secondo Boatto e Siamo Sestesi la soluzione prevede che «Sesto crescerà ancora attraverso investitori che già ci hanno contattato per realtà che a loro potrebbero interessare. Possiamo così portare del denaro fresco che potrà essere reinvestito per i cittadini. Un’amministrazione comunale non lavora per se stessa ma per dare al cittadino la possibilità di sentirsi a casa e vivere la città come a casa sua e così anche il lago e il fiume, che sono meravigliosi, beni di tutti che qualificano Sesto Calende».

IL MERCATO IN CENTRO

Chiara anche la posizione sul mercato e sulla moschea, due degli argomenti più dibattuti negli ultimi anni in città: «Il mercato tornerà in centro, dobbiamo rispettare il volere dei cittadini. I mercanti torneranno sul lungofiume e pagheranno in base alle metrature corrette. Siamo contenti di riaverli in centro, aiuteranno i commercianti e faranno in modo di tornare all’immagine della Sesto storica. In questa direzione sarebbe bello riportare il collegamento via barca con Castelletto sopra Ticino».

A proposito dei banchi del mercoledì va detto che il consiglio comunale ha già votato all’unanimità per il rientro sul lungofiume, che secondo Buzzi dovrebbe essere completato prima delle elezioni.

NO ALLA MOSCHEA: L’OPINIONE DI BOATTO E DI COLOMBO

Ultimo argomento affrontato è stato invece quello della moschea, annosa questione che ha visto il Comune perdere diversi contenziosi legali in tribunale, fino alla sentenza, definitiva, del Consiglio di stato nel 2021 e al commissariamento di questo inverno per inadempienza e inottemperanza alla legge, quando il prefetto Salvatore Pasquariello ha individuato alla Quadra l’area di proprietà del Comune dove i fedeli mussulmani della Comunità Islamica Ticinese potranno costruire, a proprie spese, un luogo di culto per pregare la religione mussulmana.

Sul punto è intervenuto anche Marco Colombo: «Siamo contro alla moschea a Sesto Calende, non contro alla comunità islamica che però in passato in città non ha mai rispettato le regole. La moschea è stata abusiva fin dal primo giorno e questo ha creato diversi disagi che tutti quanti abbiamo dovuto subire. Oggi la situazione si è rasserenata, i loro figli vanno a scuola con i nostri. Non abbiamo paura di loro e del confronto, abbiamo paura della loro religione. Sarebbe la prima moschea della provincia, una delle prime in Italia e Sesto Calende non può essere collettore della comunità islamica che verrebbe a Sesto a pregare. Questo porterebbe al deterioramento di tutto il territorio limitrofo, che diventerebbe un ricettacolo di gente che bivacca, oltre alla diminuzione del valore immobiliare dell’area vicino alla moschea. In questi giorni abbiamo protocollato un’osservazione rivolta al prefetto in cui chiediamo di aspettare il nuovo pgt e cercare di capire se, con un piano sovracomunale, ci sono altri comuni che la vogliono ma in questa battaglia la comunità islamica sta sfidando la comunità sestese».

Per Boatto e la sua lista la questione è di assoluta intransigenza. La situazione viene affrontata così, al pari di uno scontro culturale, in una visione volta all’ostruzione che vede contrapposti i noi e i loro:«Per tutti gli uomini la donna è importante. Non so quale potrebbe essere la qualità della nostra vita e dei nostri figli senza di loro. A Sesto Calende abbiamo delle associazioni che sostengono donne maltrattate e altre per le donne che devono fare visite per il cancro al seno, col “corpo deturpato”. Siamo contrari alla moschea, dove la donna non è niente: questo è qualcosa che non rientra nella nostra concezione di cristiani. Faremo di tutto affinché non venga costruita, affinché i tempi vengano protratti ulteriormente. Penso che siamo tutti contrari a una moschea a Sesto Calende».

Marco Tresca
marco.cippio.tresca@gmail.com
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Pubblicato il 12 Aprile 2024
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