Dopo aver portato migliaia di spettatori alla Soara, la vecchia fabbrica mineraria di Angera la cui mensa è stata riconvertita nel giugno 2022 in casa dell’arte, la Via crucis dei popoli di Cosimo Damiano Latorre sbarca in Moldavia, al Museo etnografico e scienza naturale di Chisinau.

L’installazione dello scultore dell’ulivo sarà inaugurata a Chisinau giovedì 19 ottobre, in presenza dello stesso Latorre e di Gianluca Del Marco, presidente dell’associazione Italia-Moldova (con sede a Besozzo), che si è prodigato in prima persona per poter rendere internazionale l’esposizione dopo la fruttuosa collaborazione della scorsa primavera tra la Soara e l’associazione, ospitata proprio nel locale gestito da Latorre.

Con l’arrivo della settimana della lingua italiana nel mondo, lunedì prossimo – 16 ottobre – Latorre e Del Marco partiranno da Bergamo in areo diretti verso la capitale moldava, dove, nel giorno del vernissage, verranno consegnati due omaggi, rispettivamente all’ambasciata e al direttore del museo: lo stemma di Angera e un crocifisso, opere create da Latorre rielaborando un tronco di ulivo.

Ad aver colpito il museo moldavo è la capacità delle sculture lignee di valorizzare il tatto, un senso diverso rispetto a quello con cui principalmente si usufruisce dell’arte, ovvero la vista. La Via Crucis dei Popoli è infatti un percorso tattile da compiere bendati attraverso 15 stazioni che ripercorrono sia la Passione sia famosi episodi di cronaca internazionale, con al centro vittime delle migrazioni durante le rotte del Mediteranno o delle guerre. Scatti diventati, loro malgrado, simbolo di un cambiamento che il mondo contemporaneo sta affrontando e che Latorre ha riprodotto dal legno di scarto,  recuperato ad Altamura.

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«Un aspetto che colpisce dell’opera di Latorre è l’attenzione nei confronti di chi ha disabilità visive e ipovedenti – spiega Del Marco – La mia idea iniziale era portare questo allestimento a Chisinau a inizio ottobre, nel giorno di San Francesco, che è il patrono di Italia e il cui messaggio è affine a quello di Latorre. Dal museo, tuttavia, è arriva la controproposta di posticipare l’esposizione di qualche settimana, per la settimana della lingua italiana nel mondo: il tema specifico di quest’anno è la sostenibilità. Il recupero di Latorre, che, dall’ulivo scartato, ricava opere d’arte, è perfetto. La sostenibilità e questo genere di emozioni che la mostra trasmette sono una combinazione dal forte impatto e di importante valore».

In Moldavia insieme alle sculture di Latorre saranno presenti materiali info-illustrativi su Angera, resi disponibili grazie al gratuito patrocinio concesso dalla giunta comunale. Inoltre, in occasione del brindisi del vernissage non mancherà anche un rinfresco con protagonista il vino angerese, offerto dall’azienda vinicola Cascina Piana.

«Una mostra il cui imperativo è “vietato non toccarla” – commenta l’assessore alla cultura Giacomo Baranzini -. Come amministrazione comunale immediatamente abbiamo riconosciuto il patrocinio: pensare che dal lavoro che è stato fatto qui alla Soara parta una mostra che arriva a farsi vedere in un paese straniero, è l’ennesima conferma che ad Angera ci sono delle connessioni incredibili».

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