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Trofeo Binda, tante italiane pretendenti al trono. Balsamo cerca il bis

La piemontese, prima nel 2022, guida una Trek-Segafredo orfana di Longo Borghini (covid) ma ricca di talento. Diverse azzurre "prime punte" delle proprie squadre. Si corre da Maccagno a Cittiglio per 139 Km

Trofeo Binda 2022: le immagini dell'arrivo e della premiazione di Elisa Balsamo

La fotografia scattata dodici mesi fa a Cittiglio, con Elisa Balsamo che taglia il traguardo del Trofeo Binda per prima con addosso la maglia iridata è una delle più belle tra quelle mai che compongono l’album delle immagini legate al grande appuntamento varesotto con il ciclismo femminile. Come spiegammo in un articolo di allora, l’edizione 2022 della gara organizzata dalla Cycling Sport Promotion è stata per molti versi – sportivi e organizzativi – memorabile. Ma lo staff diretto dal patron Mario Minervino ha lavorato sodo per provare a superarsi ancora.

Domenica 19 marzo si disputa la 24a edizione di una gara che negli anni è diventata e si è confermata tra le più importanti al mondo per il pedale rosa, una delle tre sole italiane inserite nell’UCI Women’s World Tour (le altre solo la Strade Bianche e il Giro), una di quelle – ormai poche – completamente dedicata alle donne e non spin-off di una grande classica maschile. Per restare a questi livelli la CSP ha confermato il Piccolo Trofeo Binda juniores, a sua volta parte di una competizione internazionale (il Trofeo delle Nazioni) e ha aggiunto anche due gare regionali giovanili perché il movimento ha bisogno di ricambio con il passare degli anni. E anche così si coltivano le atlete del futuro.

Il “Binda”, che scatterà da Maccagno poco dopo mezzogiorno (139 i chilometri previsti) ha variato in parte il percorso ma resta quello di sempre quando si deciderà la corsa. Ovvero (nel circuito finale) una gara nervosa con salite non impossibili, ma capaci di appesantire le gambe, e discese nelle quali non ci si può distrarre. E magari in cui si può attaccare. Morale, la gara di Cittiglio sarà appannaggio di una campionessa o comunque di una concorrente in grande condizione; vedremo poi se qualcuna avrà le gambe per arrivare da sola o se come lo scorso anno sarà affare di drappello ristretto.

Quest’ultima situazione mette di nuovo Elisa Balsamo tra le favorite perché la piemontese è sì una sprinter ma anche un’atleta in grado di reggere sugli strappi. La Trek Segafredo ha purtroppo perso Elisa Longo Borghini (positiva al covid) ma può schierare altre punte di qualità come l’astro nascente Gaia Realini (prima in Toscana nel trofeo Oro in Euro) e l’australiana Amanda Spratt. Le altre squadre non staranno però a guardare: la Jumbo-Visma avrà la leggendaria Marianne Vos – una che ama Cittiglio – e l’americana Coryn Labecki-Rivera, il team UAE schiera le azzurre Silvia Persico e Sofia Bertizzolo ma anche la bielorussa Alena Amialiusik.

Tre le italiane attenzione a Soraya Paladin della Canyon Sram (con anche Cromwell, Newiadoma e Rooijakkers), a Elena Cecchini della SD Worx (con la giovane Fisher-Black), a Marta Cavalli della FDJ-Suez (con Ludwig-Uttrup) e ad Arianna Fidanza della Ceratizit. Tra le straniere, oltre a quelle già citate, spiccano nomi come le spagnole Canellas e Garcia. l’australiana Manly, l’olandese Uijen, la cubana Sierra o la slovena Zigart, fidanzata di Tadej Pogacar. La sensazione è che le azzurre, dopo che anni fa erano poco più che comparse, possano di nuovo essere grandi protagoniste. Vedremo se la strada confermerà questa speranza.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it
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Pubblicato il 17 Marzo 2023
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