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Andrea Crugnola, un titolo italiano vinto con la testa: “La solidità mentale è stata decisiva”

Intervista al pilota di Varese, neo-campione d'Italia assoluto. «Felice per la vittoria e per la tenuta psicologica. La sconfitta al Targa Florio decisiva per non perdere altro terreno. E nel 2023 voglio difendere il titolo»

andrea crugnola rally campione d'italia 2022 - foto AciSport

Quattro vittorie e sette podi totali su sette gare, cinque power stage vinte e un titolo tricolore messo in cassaforte con 40 punti (validi, dopo gli scarti) sul secondo classificato. Grazie a una regolarità strepitosa e su livelli altissimi, Andrea Crugnola ha conquistato per la seconda volta il campionato italiano assoluto rally (il CIAR Sparco) dopo il successo ottenuto nel 2020. Un alloro arrivato all’inizio dell’ultima prova stagionale, il Rally Due Valli, ma “apparecchiato” a suon di risultati nelle tappe precedenti insieme al navigatore Pietro Ometto e a un pacchetto – Citroen C3 del team FPF Sport, scuderia Movisport, gomme Pirelli – che si è rivelato perfetto per il 33enne pilota di Calcinate del Pesce.

Crugnola, quali sono le differenze, sportive ed emotive, tra il primo e il secondo titolo italiano assoluto?
«Sicuramente in entrambi i casi i campionati sono stati difficili, però credo che quest’anno la concorrenza sia stata ancora maggiore rispetto a due anni fa. C’erano infatti diversi piloti in grado di vincere ogni singola gara, c’è stata davvero tanta competitività. A livello di emozioni invece, la felicità è la stessa: è sempre molto bello coronare con un titolo tutto il lavoro che è stato fatto insieme nei mesi precedenti. La soddisfazione è stata davvero tanta».

Una fetta importante della classifica tricolore è arrivata dalle power stage, le prove-spettacolo che mettono in palio punti validi per la graduatoria assoluta. Su sette gare, lei ha preso 18 punti sui 21 disponibili. Una tattica ben precisa?

«Sì: sapendo quale fosse l’importanza di queste prove, abbiamo sempre cercato di essere pronti fin dall’inizio delle gare per guadagnare il maggior numero di punti possibile. È stata una strategia concordata con il team con la quale siamo riusciti a fare la differenza, grazie anche agli assetti pensati per questo genere di speciali».

Qual è stata secondo lei la maggiore soddisfazione della sua stagione?

«Direi quella di essere riuscito ad avere lucidità in ogni situazione che si è venuta a creare. Credo di essere stato molto solido a livello psicologico e questo è stato un fattore importante per il risultato finale».

Qual è stato invece il momento più complicato del campionato per il vostro equipaggio?

«Complicato forse non è il termine che userei io, però c’è stato un passaggio che mi ha fatto capire di non poter lasciare più niente per strada: il Targa Florio, la tappa siciliana del CIAR. Perdere quella gara, che aveva coefficiente 1,5 (quindi assegnava un numero maggiore di punti in classifica ndr) è stato un colpo non semplice da incassare».

andrea crugnola rally alba 2022 ciar sparco foto Acisport
foto AciSport

In Sicilia vinse un altro varesotto, Damiano De Tommaso, che è stato il suo avversario più costante e pericoloso. Si aspettava da lui una stagione di questo livello?

«Mi aspettavo che potesse andare bene perché già nel 2021 è stato molto bravo in quello che fu il suo primo anno nel campionato italiano assoluto. Nella scorsa stagione ha fatto esperienza e in questa ha confermato le attese: è tornato a gareggiare con una Skoda, vettura che penso conosca meglio della Citroen perché, seppure con un allestimento differente, aveva vinto due edizioni della IRCup e ha sfruttato bene il pacchetto a disposizione. È stato davvero bravo».

Messo in bacheca il trofeo tricolore, come concluderà la stagione 2022?

«Di sicuro ho in programma altre due gare. La Fiorio Cup in Puglia, gara spettacolo che si tiene nella masseria gestita appunto dalla famiglia Fiorio (Andrea vinse la prima edizione nel 2021 ndr) e poi la Adriatic Champions Race di Jesolo a fine novembre che ha una formula in cui i concorrenti si sfidano in gare di uno contro uno. Dovesse esserci il Rally di Monza, parteciperei ma temo che alla fine non si disputerà».

La domanda delle domande è la solita: quale sarà il programma di corse del 2023?

«Voglio essere realista: mi piacerebbe ripetere il 2022 con lo stesso identico pacchetto: navigatore, vettura, scuderia, team e gomme. E difendere così il titolo italiano che abbiamo appena conquistato insieme. Pensare ad altro, in questo momento, mi sembra molto complicato e sono grato agli sponsor e ad Acisport per il supporto che ho ricevuto fino a ora».

Al “Due Valli” ha battuto anche un pilota del calibro di Gryazin e non è il solo di livello internazionale che lei si è messo alle spalle in queste stagioni. Davvero non c’è la speranza di lottare su un palcoscenico europeo e mondiale?

«Io credo che per uno scenario simile sia necessario avere un programma serio e di lungo termine: se non c’è questa possibilità, non vale la pena fare qualche presenza ogni tanto. Per questo motivo penso che l’obiettivo possa essere, come detto, la difesa del titolo nell’italiano assoluto».

Per concludere: a chi dedica la vittoria del campionato?

«A tutti, ma proprio a tutti coloro che mi hanno dato una mano a vario titolo per arrivare a questo risultato. In tanti mi hanno sostenuto e mi sono stati vicini lungo tutta l’annata; mi piace comprendere tutte queste persone che hanno tifato per me».

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it
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Pubblicato il 14 Ottobre 2022
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