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Meraviglioso Alessandro Covi al Giro: il “Puma di Taino” vince sulla Marmolada

Nel tappone alpino il corridore varesino della UAE centra il primo successo nella corsa rosa dopo aver vinto la "Cima Coppi" sul passo Pordoi. Hindley toglie la maglia rosa a Carapaz

Alessandro Covi Marmolada

 

Lo chiamano Puma ma ha un coraggio da leone, una gamba bionica e questa volta è stato premiato. Alessandro Covi, classe ’98 da Taino, va a prendersi il tappone finale del Giro d’Italia, quello con in grandi passi alpini, con la Cima Coppi (conquistata) e con l’arrivo sulla Marmolada. Tutto da solo, perché l’azione dell’unico corridore varesino impegnato nella corsa rosa indovina un’azione meravigliosa scappando sulle rampe del Pordoi, guadagnando un vantaggio crescente sino allo scollinamento e resistendo al ritorno dello sloveno Novak sull’ultima salita. Dopo che il suo compagno Davide Formolo aveva esaurito il suo ruolo di stopper tra gli inseguitori.

Era dal meraviglioso 2010 di Basso (maglia rosa) e Garzelli (miglior scalatore) che il Varesotto non lasciava un segno così profondo al Giro. Covi, però, non ha tradito le attese: il ragazzo di Taino (nato a Borgomanero ma ha sempre vissuto nel Basso Verbano), nipote d’arte di Roberto Giucolsi, ha sublimato oggi tutte le attese che aveva contribuito a fare crescere con una carriera che fin da ragazzo lasciava intravvedere numeri importanti. Ale ha vinto in tutte le categorie con successi di qualità, sino a farsi notare da uno squadrone come la UAE con il quale ha centrato i primi due trionfi tra i professionisti quest’anno in Spagna.

Una vittoria meritata come poche: il “Puma” è ragazzo d’oro e sa correre per la squadra: in questo Giro aveva sacrificato l’azione personale per aiutare Joao Almeida a fare classifica e tenere la maglia bianca ma quando il portoghese è stato stoppato dal coronavirus, il tainese ha avuto la sua occasione. E l’ha sfruttata da campione quale è. Sulla Marmolada è arrivata per Covi la consacrazione in quel Giro d’Italia – amatissimo – che nel 2021 lo aveva illuso e beffato con due podi parziali (terzo sullo Zoncolan, secondo a Montalcino) ma senza successi. Ale però è uno da grandi appuntamenti e questa volta ha lasciato un segno profondo che, chi lo sa, potrebbe aprirgli orizzonti ancora più luminosi di quelli attuali.

Alle sue spalle, intanto, il Giro finalmente esplode per merito di Jai Hindley, australiano che ha già sfiorato il successo finale (come Covi quello parziale) ed è stato beffato una prima volta. Sulla Marmolada il capitano della Bora Hansgrohe però ha staccato Carapaz e gli ha sfilato la maglia rosa: domenica nella cronometro di Verona potrà coronare il suo sogno di vincere un grande giro ai danni dell’ecuadoriano, stavolta battuto nettamente sia nel confronto diretto sia in quello di squadra.

Annotazioni per la grande storia del Giro che oggi, almeno qui a Varese, vanno in secondo piano: Ale Covi è definitivamente diventato grande regalando un giorno di gioia totale ai suoi tanti, appassionatissimi tifosi. Noi compresi: grazie Puma.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it
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Pubblicato il 28 Maggio 2022
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