Grassi (Unione degli industriali): “Il caro bollette evidenzia la fragilità del sistema italiano”
Secondo il presidente di Univa: "Il Governo deve intervenire con compensazioni nell’immediato, pensare a un abbassamento dell’Iva e con il Pnrr dar vita a una politica industriale efficace per l’ambiente e favorevole alla competitività"
Sul tema relativo all‘aumento delle bollette energetiche e alla crisi della materie prime, interviene Roberto Grassi presidente dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese. «È in momenti come questi di tensione sui mercati delle materie prime – dice Grassi – che il sistema competitivo italianoevidenzia tutte le sue fragilità. L’aumento delle bollette energetiche colpisce tutta l’Europa, con prezzi che stanno ampiamente superando i precedenti record storici e che, con la contestuale crisi delle commodity, dei semi-lavorati e dei container nei porti, stanno erodendo margini di competitività».
Questo momento, secondo il presidente degli industriali varesini, va affrontato con grande attenzione perché si inserisce in una fase economica particolarmente delicata «in cui ci giochiamo il futuro del nostro export di fronte alla ricomposizione delle catene globali del valore già in atto prima della pandemia e accelerata dalle nuove logiche di filiera scatenate dal Covid».
CHE COSA BISOGNA FARE
Secondo Grassi, per far fronte a questa fase, ci sono alcuni interventi che vanno messi in campo senza perdere tempo. «Il Governo deve intervenire con compensazioni nell’immediato e con politiche di lungo periodo – spiega il presidente di Univa -. Servono subito interventi usando la leva fiscale, quella che più penalizza le imprese sul fronte dei costi produttivi, pensiamo ad esempio a un abbassamento dell’Iva. E poi dobbiamo cogliere l’occasione del Pnrr per una politica industriale che punti ad una transizione ecologica efficace per l’ambiente e contestualmente favorevole alla competitività. L’ambientalismo non può essere una ideologia. Bene la riapertura del dibattito sulle nuove tecnologie legate al nucleare, su questo ci schieriamo a fianco del ministro Cingolani».
È UNA PARTITA EUROPEA
«E poi in Europa – prosegue Grassi – ci dobbiamo spendere per una politica che ponga obiettivi, sì ambiziosi, ma fattibili che non mettano i nostri sistemi economici e produttivi fuori gioco nella competizione economica mondiale, un campo in cui giochiamo sul doppio fronte Usa-Cina, e soprattutto che non puntino ad un’economia post-industriale».
IL FUTURO DELL’ITALIA È LA MANIFATTURA
Il ruolo del manifatturiero, per gli industriali varesini, non solo non è in discussione ma è il perno su cui ruota il futuro dell’Italia. «Nel frattempo, per le imprese soprattutto le Pmi – conclude Grassi – rimane l’opportunità di fare massa critica e di aggregare la domanda attraverso i consorzi come Energi.Va di Univa, tra i primi a livello confindustriale con 246 imprese, 308 GWh di energia acquistata nel 2020 e 42,3 milioni di metri cubo di gas metano. E poi investimenti in sostenibilità e efficienza energetica. La prima strada per spendere meno e abbassare i costi è consumare meno a parità di prodotto».
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