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Filippo Colombara presenta i “sapori perduti” dei Borghi di Madonna del Sasso

Lo studioso di storia e di cultura orale presenta "Il sapere che resta". La memoria dei «paesi di mezzo» sul lago d’Orta, tra montagna, lago e collina

Il sapere che resta - Madonna del Sasso

Esiste una memoria che resiste alla modernizzazione vertiginosa della società, una memoria fatta di saperi, di folklore, di tradizioni e di narrazioni sedimentate: è la memoria degli uomini e delle donne dei borghi di Madonna del Sasso, vissuti in veri e propri «paesi di mezzo» tra montagna, lago, collina, è la memoria assemblata da Filippo Colombara nel nuovo volume “Il sapere che resta”.

Il libro sarà presentato giovedì 26 novembre in un dialogo tra l’autore ed Elena Mastretta, in collaborazione con l’Istituto Storico Fornara.  Appuntamento ore 18 in diretta Facebook sulla pagina Centro Novarese di Studi Letterari, con lo studioso di storia e cultura dei ceti popolari Filippo Colombara per presentare Il sapere che resta edito da Interlinea.

Contadini, migranti, scalpellini, streghe, partigiani, con tutto il loro portato di tradizioni, leggende, filastrocche, inquietudini, speranze, sono i protagonisti di questa raccolta di testimonianze, in cui si incontrano storie di fisica e stregoneria, di donne e uomini in grado di segnare malattie o di preparare medicamenti naturali, di tagliare il granito, di lavorarlo, di affrontare una vita che è spesso di miseria e di meraviglia allo stesso tempo.

“Memoria e comunità: Madonna del sasso tra Otto e Novecento” attraverso interviste orali e documentazione d’archivio, in una ricerca, quella condotta da Colombara, che rivela, a un tempo presente inquieto, «un capitale di saperi che è la sostanza di parte dell’identità locale trascorsa e il tramite interpretativo delle evoluzioni odierne».

«Questo è il «sapere che resta» – spiegano gli organizzatori dell’incontro e  Colombara – un patrimonio culturale che ci dà coscienza del passato e che resiste alla perdita delle consuetudini, dell’oralità, delle nostre tradizioni».

Pubblicato il 23 Novembre 2020
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