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La perla nera e l’amore di padre Marco

Il sindaco Marco Fazio e sua moglie Francesca sono in Uganda in alcune missioni seguite dal GIM di Germignaga. Nel loro diario raccontano l'arrivo del loro viaggio

Diario dall'Uganda

“L’Uganda è certamente una meta piuttosto insolita per una vacanza, tanto che non abbiamo trovato una guida in lingua italiana, e ci siamo così dovuti affidare all’ottima Bradt, ma in inglese”.

Marco e Francesca sono in Uganda da alcuni giorni e iniziano a raccontare la loro avventura all’interno di alcune missioni seguite dal GIM nel paese africano. Riprendiamo alcuni passaggi e i testi integrali li trovate qui.

“In questo Paese dell’Africa equatoriale, si è sviluppato un turismo soprattutto di tipo naturalistico. La maggior parte dei turisti si muove lungo itinerari a sud ovest di Kampala, la capitale, verso i grandi parchi e le riserve naturali. Uno dei più noti è il Bwindi Impenetrable National Park, al confine con la Repubblica Democratica del Congo, che ospita una delle più importanti popolazioni di gorilla delle montagne, il più grande primate vivente.

Noi siamo diretti esattamente nell’angolo opposto del Paese, a nord est, nella regione chiamata Karamoja. In quest’area il paesaggio è in netta contrapposizione rispetto alle foreste equatoriali sud occidentali. Qui infatti, vicino ai confini con il Sudan del Sud e con il Kenya, c’è l’arida savana.

L’Uganda, la perla d’Africa, è un paese in profonda trasformazione. A Kampala sono ormai molti i grattacieli, mentre altrove, come sulla strada verso Lugazi, si nota la presenza di industrie cinesi a fianco delle piantagioni di te e zucchero.

La vera ricchezza, però, sono le parole di padre Marco. Il suo atteggiamento si può sintetizzare in una frase: “Come va la stanchezza? Non la conosco”.

È un innamorato dell’Africa e del Karamoja, in cui è presente dal 1971. La sua azione è rivolta alla sua gente e in particolare il suo sguardo si illumina quando parla a dei bambini “I loro occhi e il loro sorriso sono qualcosa che non meritiamo”, dice.

Dall’80 all’86 ha trasportato la granaglie per sfamare la gente, un compito che neppure le Nazioni Unite riuscivano a svolgere, utilizzando 3 camion rimorchio e 5 più piccoli.

Nel 1986 si è inventato la Karamoja Gazzelle, un sistema si trasporto che sfruttava la somiglianza tra le corriere 306 e i camion già in uso. Posizionate una al centro, una a Nord e una a sud, il servizio garantiva trasporti in modo da evitare di usare i camion per gli spostamenti.

“Ci voleva anche un po’ di furbizia. Noi trasportavamo anche viveri per l’esercito. Questo ci dava una lettera di autorizzazione che permetteva di salvare mezzi, autisti e derrate”.

“Se il Karamoja c’è ancora, lo deve alla Chiesa. In quegli anni c’erano 16 missioni. Io avevo la fortuna all’epoca di non essere tra i karimojong ma tra i pokot. Grazie a questa cosa evitavo di passare per quello che aiutava i razziatori.

All’inizio viaggiavo con un Land Rover, pagavo con sale e nafta. Poi grazie ad un amico ho avuto un primo camion, e poi il primo Fiat 106″.

“Poi venne il FAI di Craxi, e da noi venne un onorevole di Lurate Caccivio. Ci diede un camion, poi un altro attrezzato ad officina e altri due.

Viaggiavamo giorno e notte, a casa avevamo due cose che funzionavano: l’officina e gli scaricatori.”

Alla fine, dopo quasi 12 ore, ecco apparire le tende e il container. Apeitolim!

“Abbiamo aperto la missione di Apeitolim perché avevamo promesso alla gente da tempo che non l’avremmo lasciata sola. Così mi sono spostato da Matany”.

Apeitolim, in karimojong “un’ombra sola” è una missione di nuova fondazione che ospita tra le 50 e le 60000 persone, sparse su un territorio di 30 x 40 km. Negli ultimi tre anni molte persone sono andate via a causa della siccità. Il territorio è particolarmente fertile e può essere occupato solo ora, dopo che sono finite le scorribande dei razziatori.

Diario dall'Uganda

Per chi volesse seguire Marco e Francesca

Il Blog: ticket2smile

Come contribuire: Buonacausa

Su Varesenews: Cliccate qui per vedere le tappe del viaggio

Periodicamente pubblicheremo alcuni racconti e foto. Inoltre Francesca, nel periodo di viaggio, gestirà l’account Instagram del giornale

 

Pubblicato il 05 Agosto 2018
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