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È salvo il “cane fantasma”, 10 giorni al gelo nei boschi

Localizzato grazie ad un gps, è stato recuperato dai soccorritori del Soccorso alpino. Era allo stremo delle forze sotto al Cuvignone. “Una grande lezione di vita”

Magro e allo stremo delle forze, ma vivo. Una storia che ha dell’incredibile: un cane sopravvissuto per una decina di giorni in mezzo al bosco è stato portato in salvo questa sera attorno alle 19 dagli uomini del Soccorso Alpino di Varese, oltre ad altre persone del posto. Siamo a Castelveccana, in montagna: la parte del comune che dà verso il Cuvignone. Qui, nel pomeriggio di oggi, domenica 5, una persona che si era recata in montagna (Massimo Gianoli, e non una ragazza, come in un primo momento si credeva) ha notato l’animale, riuscendo ad arrivargli vicino. Grazie alla precisa posizione del punto, fornita da un gps, è stato in grado di comunicare le coordinate precise al soccorso alpino, che ha raggiunto a piedi la posizione per recuperare l’animale.
Difficile dire come il cane, di una struttura fisica robusta, simile ad un mastino, sia sopravvissuto per così tanti giorni in mezzo al bosco, viste le temperature polari raggiunte negli ultimi giorni; è stato trovato infatti in un profondo canalone, praticamente inaccessibile, a oltre 800 metri d’altezza.
Non è possibile dire con certezza se sia lo stesso animale che diverse persone avevano sentito guaire a partire da venerdì 27 gennaio scorso: nessuno, infatti, lo aveva visto né era stato possibile localizzare con precisione il punto in cui cercare. Il sindaco del paese, Luciano Pezza, aveva interpellato da subito i cacciatori della zona per capire che tipo di intervento occorresse per salvare l’animale, senza però riuscire a raggiungere il punto preciso. Neppure i vigili del fuoco di Varese, che hanno operato sul posto per due giorni, erano riusciti a raggiungere la zona anche a causa della fortissima nevicata scesa lo scorso weekend e nei giorni a seguire. Le ricerche nei boschi si erano fermate per non mettere a rischio la vita del personale specialistico saf (speleo alpino fluviale), nonostante qualche residente sentisse di tanto in tanto alcuni lamenti venire dal bosco.
Un fatto, questo, che spinse alcune unità del soccorso alpino a tentare una sortita nel pomeriggio dello scorso giovedì, il 2 febbraio, che tuttavia non riuscì a dare frutti: del cane, o di altro animale ferito, nessuna traccia.
Poi, nel pomeriggio di oggi, il colpo di scena: il ritrovamento dell’escursionista, e l’allarme. Gli esperti del CNSAS sono riusciti a raggiungere il punto esatto e a portare l’animale al sicuro: è stato affidato ad un canile di Cittiglio. Il tutto filmato dalle telecamere di Striscia la Notizia. Restano una serie di domande: di chi è il cane, e come ha fatto ad arrivare fino in quell’inaccessibile punto del bosco? È scappato dal fondovalle, per risalire e perdersi a 800 metri d’altezza? O è stato abbandonato? L’ipotesi più accreditata, secondo i soccorritori, è proprio questa, che qualcuno abbia portato l’animale nei pressi del bivacco del Cuvignone per lasciarlo a sé stesso; il cane si sarebbe addentrato nei boschi, perdendo l’orientamento e finendo nel canalone, una sorta di profonda piega che fa la montagna, da cui è poi difficile risalire o tornare a valle per via dei dislivelli.
“La mia più profonda stima va ai soccorritori che ci hanno riportato il cane fantasma dei boschi – ha commentato via mail una veterinaria presente sul posto – . Lui è arrivato trotterellando nella neve verso di noi, senza un lamento, da gran duro. Una grande lezione di vita per tutti”.

Pubblicato il 05 Febbraio 2012
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