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Nasce la “Casa di Giovanna” a misura di anziano

Il progetto è inserito nella struttura Rsa (residenza assistenziale sanitaria) Ispra Relais

casa di giovanna ispra relais Nasce a Ispra “La Casa di Giovanna”, un progetto studiato e sviluppato dalle dottoresse Barbara Ludovico (Responsabile di Struttura ) e Giovanna Scopelliti (educatrice professionale) della Residenza Ispra Relais.
Il progetto consiste nel ricreare all’interno della struttura Rsa (residenza assistenziale sanitaria) Ispra Relais, un’ area dedicata alle persone anziane che ricorda nei particolari, negli arredi e negli spazi la propria casa, affinchè gli ospiti possano ritrovare i loro ricordi ed affetti con immagini ed oggetti a loro cari. Il nome della "Casa", inaugurata venerdì 2 ottobre scorso, è in memoria di Giovanna Perenzin, ospite della struttura mancata quest’anno, che ha lasciato una donazione in segno di ringraziamento.
 
Il progetto – “Casa – si legge nella presentazione del progetto – è una parola magica che appena si pronuncia suscita in tutti noi ricordi ed emozioni speciali. La casa è il luogo in cui siamo cresciuti, è il posto che abbiamo costruito e abbellito quando ci siamo sposati, in cui abbiamo cresciuto i nostri figli e viziato i nostri nipoti, in cui abbiamo amato e ci siamo rifugiati nei momenti di tristezza e sconforto, in cui abbiamo toccato con mano la felicità. La casa è lo spazio di massima familiarità in cui ci si muove “ad occhi chiusi” e in cui ci si sente completamente liberi. Casa non è solo il posto in cui siamo vissuti ma anche un luogo in cui ci siamo sentiti accolti e capiti, in cui abbiamo custodito gli oggetti più cari, in cui ci siamo rifugiati con i nostri pensieri e abbiamo sognato l’avvenire. La casa ci accompagna per tutta la vita e anche quando siamo lontani sentiamo il bisogno di ricreare intorno a noi un ambiente che dia l’illusione di essa. Questo è ciò che succede anche all’anziano quando la malattia o la perdita delle autonomie lo costringono ad allontanarsi “ per sempre” dalla propria abitazione. Gli studi condotti da Moyra Jones sugli anziani inseriti nelle strutture residenziali che hanno poi portata a formulare la sua teoria del Gentle Care, hanno dimostrato come un ambiente più familiare che ricrei in alcuni aspetti l’ambiente in cui viveva precedentemente l’ospite, possa influire positivamente sul disorientamento, sulla dispercezione, sulla funzionalità motoria e sulla cognitività. Non solo: un ambiente in cui l’ospite possa muoversi liberamente ed in piena sicurezza, in cui possa usufruire istintivamente degli oggetti, che possa controllare ed esplorare, agendo autonomamente la propria creatività , gli restituisce dignità e promuove il suo benessere. È a partire da questi presupposti che nasce il progetto La Casa di Giovanna
 
Destinatari – Destinatari principali del progetto sono gli ospiti affetti da demenza con disturbi dell’attività psicomotoria (vagabondaggio, affaccendamento afinalistico, etc) con alterazioni dell’umore, ansia, agitazione, grave decadimento cognitivo. Destinatari secondari sono gli ospiti non affetti da demenza e con sufficienti o buone capacità cognitive, relazionali e motorie.
 
Le attività – Le attività proposte sono state studiate in modo che siano aderenti alle capacità residue degli ospiti e alle loro personali inclinazioni, e che coinvolgano solo piccoli gruppi (massimo 4 persone). Verranno gestite principalmente dall’educatore professionale e solo in alcuni casi dal personale socio assistenziale. Si cercherà di dare all’ospite la libertà di gestione dello spazio e di utilizzo degli oggetti che verranno messi a disposizione a seconda delle diverse capacità.
 Le attività gestite dal personale socio assistenziale saranno di tipo informale e verranno gestite a seconda delle esigenze momentanee dell’ospite.
Sarà possibile ascoltare la musica o la lettura di una storia o svolgere attività del quotidiano come stendere, stirare, lavare gli indumenti, ecc.

Pubblicato il 08 Ottobre 2009
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