Quantcast

Verbania capitale delle cultura, a gennaio la decisione finale

Il sindaco: “Se c’è una cosa che l’approdo tra le dieci finaliste dovrebbe insegnarci, è di credere maggiormente in noi stessi e in ciò che possiamo fare insieme”

Tra poche settimane verrà eletta la Capitale Italiana della Cultura 2022, tra le 10 candidate, com’è noto, cè anche il capoluogo della Provincia Azzurra. Vconews ha rivolto qualche domanda al sindaco di Verbania Silvia Marchionini.

Il 18 gennaio si sceglie la capitale italiana delle cultura, quali le chances di Verbania

Difficile dirlo… Scherzando, essendo Verbania tra le dieci finaliste, direi che abbiamo una probabilità su dieci: anche perché tutte le città presenti in finale hanno progetti validi, forti motivazioni, come la nostra d’altronde. Noi ci crediamo, pensiamo che il progetto presentato sia forte e molto valido.

Quali i punti di forza che potrebbero consentire a Verbania di prevalere?

Come abbiamo scritto nel dossier presentato “a qualcuno potrebbe sembrare solo un obiettivo ambizioso, privo di una base storica e culturale, ma non è così. Verbania può vantare una tradizione culturale che abbraccia diverse discipline. Basta citare alcuni nomi: Pietro Ceretti, Luigi Litta, Daniele Ranzoni e Mario Tozzi, Paolo Troubetzkoy, Bartolomeo Franzosini, Teodoro Ceretti e Costantino Calderoni. La storia di Verbania, si è visto, è quella di una costante trasformazione tra territorio e comunità. Tra sviluppo e identità. Tra confini e aperture. Passaggi e permanenze. Paesaggi intimi e grandiose visioni. La scelta della candidatura di una città si forma in quella suggestione continua di un territorio, dal fascino silenzioso, che prima di acquisire l’attuale identità burocratica, si è andato configurando e costruendo sulla base di una continua contaminazione culturale sia tra le diverse anime della città che in relazione alle frequentazioni di mecenati, artisti e letterati anche di provenienza internazionale”. Insomma ci sono molti punti di forza a sostegno della candidatura.

Si compete sempre per vincere, come Amministrazione ci avete creduto fin dall’inizio?

Quando si partecipa a un bando così importante bisogna farlo con convinzione, farlo bene.Non abbiamo creduto in maniera presuntuosa di partecipare al bando per vincerlo, ma innanzitutto per costruire un progetto di qualità, che mettesse in rilievo le nostre caratteristiche, a volte paesaggisticamente e culturalmente uniche. Siamo una zona che spesso si piange sempre troppo addosso, che si auto-critica in maniera esagerata, senza vedere le potenzialità che può esprimere. Questo progetto ha voluto tirare fuori il meglio della città e del territorio circostante ed essere arrivati tra i primi dieci premia queste nostre potenzialità. Per questo ci abbiamo creduto.

L’inserimento tra le prime 10 ha colto l’Amministrazione di sorpresa o avevate fiducia nel dossier presentato?

Come risposto nella precedente domanda, avendo elaborato un progetto con convinzione, fatto bene, partecipato e viste le nostre potenzialità, un po’ ci si credeva di poter arrivare nella fase finale.

A livello istituzionale c’è stato un consenso trasversale, al di là degli schieramenti politici. Fra i cittadini, non solo verbanesi, è stato lo stesso?

Direi di si. Vista la situazione legata al Coronavirus non abbiamo potuto fare molte iniziative pubbliche di sostegno all’iniziativa come avremmo voluto (ricordo comunque la raccolta firme di sostegno molto partecipata), quindi il progetto è stato fatto conoscere principalmente attraverso i mass media e gli strumenti istituzionali e social del Comune. Quello che ho visto è stato un interesse e un appoggio generale anche dei cittadini. Sicuramente qualche battuta e critica c’è stata ma anche perché, appunto, tendiamo troppo spesso a non vedere le potenzialità del nostro territorio e a far prevalere valutazione a volte un po’ provinciali.

Al di là del risultato, il grado di coesione territoriale che comunque c’è stato, può essere spendibile in progetti per lo sviluppo non solo economico? In particolare, sotto forme diverse, il Lago Maggiore, può tornare in forma riveduta, corretta e aggiornata, ai fasti del Grad Tour che ha lasciato un importante patrimonio culturale in termini di paesaggio come le ville e i parchi storici?

Se c’è un aspetto che è già sicuramente vincente del progetto presentato è stato sicuramente quello di aver fatto rete attorno alla costruzione della candidatura con enti, associazioni, gruppi, istituzioni ecc. Basta vedere il lungo elenco di chi ha appoggiato la candidatura e ha partecipato agli incontri per costruire la candidatura. E’ un patrimonio che non possiamo disperdere e che, al di la di come finirà questa avventura, dovrà trovare una sua continuazione con una rete che costruisca progetti trasversali e condivisi a livello culturale, e non solo, su tutto il territorio, per consolidare quell’abbraccio tra lago e montagna che è la vera straordinaria forza della nostra realtà.

Di recente s’è confrontata on line con gli studenti delle superiori sulla candidatura, che grado di adesione ed entusiasmo ha riscontrato?

Prima della pandemia è stata l’iniziativa più interessante e purtroppo sospesa per le restrizioni. Attenzione, voglia di coinvolgimento e di partecipare. Oltre 100 ragazzi collegati e penso anche orgogliosi.

L’inserimento tra i finalisti dovrebbe essere vissuta come una vittoria di tutta la città, non della sola amministrazione. È così?

Certo. Ciò che è presente nel progetto presentato discende dal tessuto sociale, culturale, economico, del volontariato di Verbania. Figlio insomma della storia della città ma anche del presente fatto dello sforzo di tanti per renderla più ricca culturalmente, e non solo. Il dossier presentato è stato ritenuto convincente non perché illustrato bene, non perché ha lo slogan giusto, ma perché rappresenta in pieno le potenzialità della città e di tutta la nostra comunità. Che sono molte, e a volte ancora un po’ inespresse.  Se c’è una cosa che l’approdo tra le dieci finaliste dovrebbe insegnarci è proprio quello di credere maggiormente in noi stessi e in ciò che possiamo, insieme, fare.

Pubblicato il 02 Gennaio 2021
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore