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“Incontri periodici dedicati ai frontalieri”

È la richiesta avanzata dal comitato "Vivere a colori" al sindaco Andrea Pellicini

Organizzare degli appuntamenti periodici per incontrare i frontalieri e discutere i problemi che riguardano chi lavora oltre confine. È questa la proposta sottoposta al sindaco di Luino, Andrea Pellicini, dal comitato "Vivere a Colori". Pubblichiamo l’intervento che il comitato ha inviato alla redazione di VareseNews.

frontalieri luinoDopo tutto quello che si è detto in Ticino e Lombardia, sul tema dei frontalieri, crediamo sia giunta l’ora di abbassare i toni e investire le energie in qualcosa di costruttivo e strutturale, cioè, passare dalle parole ai fatti per trovare soluzioni valide ai problemi.

Non servono proclami di guerra o risposte emotive che alla fine non aiutano a somatizzare i reali problemi ma, poiché le verità alcune volte stanno nel mezzo, è d’obbligo affrontarle in modo condiviso con concrete proposte per risolvere i problemi, distanziandoci da comportamenti ideologici per l’effetto propaganda.

Riteniamo importante e doveroso che la politica nelle zone di frontiera abbia una particolare attenzione nell’individuare possibili sovrapposizioni e disagi.

Siamo in grado capire il disagio di una famiglia ticinese che si trova nell’impossibilità di fare accedere ai corsi di formazione il proprio figlio perché non riesce a trovare un datore di lavoro disposto ad assumerlo in veste di apprendista. Forse non in molti, in Italia, sanno che in Ticino si può accedere alle scuole professionali solo qualora si è inseriti nel mondo del lavoro, ma, quando i posti di tirocinio diminuiscono per evidenti ragioni congiunturali, diversi giovani rischiano di rimanere al palo. L’aumento della richiesta di apprendisti frontalieri richiede una riflessione serena magari andando a trovare, all’interno di individuate fasce territoriali transfrontaliere, soluzioni di scambio e di parificazione dei corsi scolastici e perché no, anche condizioni paritarie d’indennizzo o di borse di studio.

Altra cosa potrebbe essere quella di rendere più severi il controllo del rispetto dei minimi salariali, molte volte mascherati attraverso operazioni, poco nobili, come quella dell’obbligo di fare ore di straordinario non pagato. Interessante è dunque, per non cadere nella ideologia banalizzata, capire le vere motivazioni, le cause di questa tensione e dove risiede il virus.

Evidentemente con questo tipo di comportamenti "urlati" non si sta difendendo la qualità del mondo-lavoro in generale, ma solamente alcune nicchie e guarda caso quelle privilegiate; nessuno si preoccupa dei lavori di "manovalanza" ma solo di quelli intellettuali (su cui si potrebbe dire molto) e del settore terziario, servizi, banche, assicurazioni, immobiliari ecc. in quanto è questa l’area in fibrillazione.

Non si parla dunque di uguaglianza e di dignità e nemmeno di distribuzione, ma solo di riuscire a garantire un controllo su tutte quelle importanti "strutture professionali" di comando che alimentano la politica. Per questo motivo riteniamo sia urgente portare in piazza riflessioni in grado di creare relazioni di creatività politica atte ad affrontare strutturalmente queste delicate ma affascinanti, opportunità di frontiera.

Come comitato "Vivere a Colori" abbiamo richiesto al Sindaco di Luino, Andrea Pellicini, la disponibilità d’iniziare al più presto una collaborazione attiva tramite sistematici incontri pubblici, permettendoci anche d’anticipare un eventuale titolo: "Frontalieri. Lavoro, formazione e diritti sociali in un territorio unico diviso dalla frontiera", richiesta che speriamo possa avere al più presto riscontri istituzionali.

Siamo convinti che la risposta non potrà che essere affermativa e dunque finalmente potremo iniziare una nuova fase di lavoro politico per uscire da questo imbarazzante problema in cui ci siamo trascinati.

Pubblicato il 28 Aprile 2011
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