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La Cgil lancia l’allarme: “Climatizzazione assente nelle strutture dell’Asst Sette Laghi”

La FP CGIL Varese denuncia la situazione che si ripropone nuovamente, già segnalata anche dal consigliere regionale del Partito Democratico Samuele Astuti

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«Un’altra estate rovente si abbatte sul personale sanitario dell’ASST Sette Laghi, ancora costretto a lavorare in condizioni ambientali estreme, senza che siano state adottate soluzioni strutturali per garantire ambienti salubri e sicuri».

La FP CGIL Varese denuncia la situazione che si ripropone nuovamente, già segnalata anche dal consigliere regionale del Partito Democratico Samuele Astuti: «Una situazione ormai insostenibile: in numerosi presìdi ospedalieri e territoriali dell’azienda – da Cittiglio ad Angera, da Luino ad altri ambulatori e servizi – gli impianti di climatizzazione sono assenti o del tutto inadeguati».

«All’ospedale Causa Pia Luvini di Cittiglio, ad esempio, dal 2019 si rincorrono promesse mai mantenute, e lo stesso accade a Luino e Angera, dove si ricorre a condizionatori portatili che non sono in grado di garantire condizioni di lavoro accettabili durante le ondate di calore – commentano dal sindacato -. La Regione Lombardia continua a ignorare il tema dell’adattamento climatico delle strutture sanitarie, e la Direzione Strategica dell’ASST Sette Laghi non ha dato seguito alle numerose segnalazioni arrivate da lavoratrici, lavoratori e organizzazioni sindacali», afferma la FP CGIL.

«Nel frattempo, il personale – già provato da turni pesanti, carenza di organico e responsabilità crescenti – è costretto a operare in ambienti surriscaldati, con ripercussioni sulla salute, sulla qualità dell’assistenza e sulla sicurezza delle cure – prosegue la FP CGIL -. Chiediamo con urgenza l’installazione di impianti di climatizzazione fissi in tutti i reparti e servizi ancora privi; un piano aziendale straordinario per la gestione delle ondate di calore, con monitoraggi, misure di emergenza e potenziamento degli organici; la convocazione immediata di un tavolo di confronto con RSU e organizzazioni sindacali; l’assunzione di responsabilità da parte della Direzione, nel rispetto delle norme sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Non si può continuare a far finta di nulla. Il tempo delle promesse è finito. La salute non può aspettare».

Pubblicato il 27 Giugno 2025
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