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“Caro Gianni Morandi anche io ricordo bene quella sera a Castelletto”

L’organizzatore di Azzurro Estate ci racconta quegli anni formidabili. Dalla festa passarono anche Vasco, Zucchero e la Nannini

Morandi a Castelletto Ticino

C’erano un tempo, ormai più di trenta di anni fa, le celebri “notti magiche”, le serate della tipica estate italiana in cui ci si riuniva a tifare la nazionale di calcio e festeggiare insieme i trionfi degli Azzurri.

Non solo il mare, come talvolta si è soliti ricordare, è stata però la cornice perfetta di quei momenti, che spesso erano accompagnati da grandi concerti all’aperto nei paesi di tutti Italia. Anche il Lago Maggiore infatti, in particolare le sponde del Ticino, ha avuto i suoi anni di gloria.

Come molte generazioni ricorderanno, a cavallo tra gli anni Ottanta e i primi anni Novanta, Castelletto Ticino ha ospitato infatti alcuni tra i più importanti e noti cantanti della scena italiana: tra i molti Battiato, Bennato, I Pooh e anche Gianni Morandi che, attraverso un post di qualche giorno fa, ha ricordato la sua partecipazione al festival Azzurro Estate, per oltre un decennio uno fra i più partecipati eventi del Verbano.

«In quegli anni – spiega Marziano Balzarini, all’epoca presidente della Castellettese Calcio, squadra organizzatrice del festival -, venivano persone persino dalla Svizzera per sentire i concerti che duravano tutta l’estate, da metà giugno fino alle fine di agosto. Iniziammo l’estate del’81 con Bobby Solo e i Mattia Bazar e capimmo che la strada intrapresa era quella giusta. Mi ricordo ancora la marea di gente allo stadio di Castelletto per ascoltare Zucchero, erano circa quindicimila persone».

Come spiegato da Balzarini, l’idea per Azzurro Estate nacque all’inizio degli anni 80 dai soci della Castellettese per supportare la società calcistica, nei fiori dei suoi anni: «Eravamo solamente un gruppo di amici – ricorda l’ex presidente – ma con mille sacrifici siamo riusciti non solo a finanziare le stagioni sportive ma anche a portare tante persone nella nostra città, a creare una festa sentita dalla comunità e dai paesi vicini. Il nostro fiore all’occhiello, di cui siamo molto orgogliosi, è stata la nostra organizzazione: dieci anni senza mai un incidente».

E se alcuni nomi degli ospiti ad Azzurro Estate erano di “grido”, la Castellettese, anche grazie all’intuito dello scomparso Pino Muscolino, puntò su “scommesse” che nel giro di pochi anni sarebbe esplose. Nomi che oggi riempiono gli stadi come Vasco Rossi (era l’estate dell’83) o Eros Ramazzotti.

Tanti sono inevitabilmente anche gli aneddoti di quelle notti magiche trascorse tra musica e spettacoli, lungo le sponde del Ticino quando era possibile, almeno per gli organizzatori, fermarsi chiacchierare con Guccini mentre si beve un fiasco di vino alle 4 di notte.

«Il più simpatico? Senza dubbio Gianni Morandi – risponde Balzaretti – si è dimostrato una persona genuina e spontanea, mentre Edoardo Bennato sul palco e fuori ha dimostrato di essere una persona estremamente professionale. Altri artisti invece, prima di salire sul palco avevano richieste molto particolari, per esempio Gianna Nannini voleva una bottiglia di latte bollente e whisky».

Ricordi di un’epoca ormai lontana, delle notti azzurre, quando il calcio italiano era probabilmente al suo apice (Gianni Morandi guardò Italia Camerun del ’82 – mondiale vinto dall’Italia – insieme a Marziano Balzarini e gli organizzatori del Festival) e il Lago Maggiore era protagonista di concerti ed eventi oramai irrepetibili.

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Pubblicato il 27 Giugno 2020
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