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Coronavirus, Cirio: “A marzo i vaccini per gli over 80”

Il presidente della Regione Piemonte: “Siamo condizionati dalle consegne che arrivano da Roma. Avevamo pronto un esercito di vaccinatori ma poi c'è stata su Astra Zenica la doccia fredda”

Alberto Cirio

«Serve che ci diano i vaccini». Intervistato ai microfoni di Sky Tg24 il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ribadisce la necessità di “una svolta” nella consegna dei vaccini contro il coronavirus: «Capisco che ci siano difficoltà, che vanno anche al di là della competenza nazionale, ma, con l’esercito dei vaccinatori schierato e gli accordi fatti è paradossale dover rimodulare per la terza volta il piano vaccinale perché non ci sono i vaccini ed essere impediti nel muoverci per cercarli per nostro conto».

«Se non ci danno i vaccini – prosegue Cirio -, non siamo in grado di poterci approvvigionare per nostro conto. In Piemonte abbiamo poli farmaceutici sviluppati, che potremmo usare per andare alla ricerca del vaccino, ma il vaccino arriva da Bruxelles e il Governo vieta alle Regioni di poter cercare per proprio conto. Siamo condizionati dalle consegne che arrivano da Roma“.

Un piano vaccinale, che sebbene in difficoltà, secondo il presidente della Regione vedrà comunque le vaccinazioni degli over80 ai primi del prossimo mese: «Per la vaccinazione degli ultra80enni ci stiamo muovendo con attenzione – spiega -. Abbiamo voluto utilizzare i medici di base come strumento per raggiungere le persone, per raccogliere le adesioni, che, con il vaccino antinfluenzale, hanno già un rapporto consolidato e che funziona. Non dovranno registrarsi, verranno chiamati dai loro medici, come ulteriore elemento di garanzia. I primi giorni di marzo contiamo, se non ci sono altri cambiamenti, di partire. Ma quando si parte bisogna farli tutti, altrimenti si crea un livello di apprensione in persone che hanno una certa età che non può essere tollerato e non è rispettoso della loro sensibilità».

Cirio ha inoltre ricordato che “per la vaccinazione degli ultra80enni era previsto un Vaccine day in questi giorni, perché era legato all’utilizzo del vaccino AstraZeneca”: «Abbiamo fatto un accordo con medici di base e farmacie, in cui abbiano definito chi fa cosa e a quale prezzo, avevamo l’esercito dei vaccinatori pronto a partire. Quello che poi è mancato è stata la benzina, perché su AstraZeneca c’è stata la doccia fredda, e mi chiedo perché sia uscito solo all’ultimo momento che può essere somministrato solo a chi ha tra i 18 e i 55 anni».

«Se non ci saranno altri cambiamenti da Roma e Bruxelles – conclude -, entro la fine di febbraio finiremo la prima fase di vaccinazioni per personale sanitario e degli ospedali e per personale e ospiti delle Rsa. Tutte queste persone riceveranno la seconda inoculazione».

Pubblicato il 02 Febbraio 2021
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