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Per la rapina all’avvocato Viazzo indagini in mano al nucleo investigativo dei carabinieri di Varese

Il legale convinto che gli investigatori hanno in mano solidi elementi per arrivare a identificare i responsabili, ripresi dalle telecamere. Il Rolex al polso? «Ce l’ho ancora, ma è una copia»

Generico 04 Dec 2023

Al polso un nuovo Rolex «ma è una copia, lo scriva». E nella testa le incognite su quanto successo 5 giorni fa fuori dalla sua casa a Luino: i rapinatori con un’auto ripresa dalle telecamere che bloccano l’Audi “A5“ dell’avvocato Corrado Viazzo (nella foto), il vetro che si rompe, frasi secche pronunciate con inflessione campana e il Daytona da 25 mila euro che se ne va dopo le botte sul naso con frattura guaribile in 35 giorni. Il cellulare dell’avvocato è stato recuperato, ma non il resto della refurtiva, appunto l’orologio e i contanti.

Ora le indagini sono affidate al reparto operativo, nucleo investigativo dell’Arma di Varese che sta seguendo una pista offerta dagli elementi isolati durante il colpo, assieme ai colleghi della Compagnia di Luino che per primi sono intervenuti. «Spero vivamente che li prendano» spiega il legale. Il legale varesino ha nel frattempo ricevuto la solidarietà dell’ordine degli avvocati di Varese e di Verbania: in una nota Carlo Battipede che rappresenta le toghe del capoluogo scrive che il Consiglio dell’Ordine «ha appreso con sconcerto la notizia dell’aggressione subita dall’avvocato Corrado Viazzo e augura al collega una pronta guarigione nell’attesa che sia fatta piena luce su quanto accaduto». Gli fa eco il collega del capoluogo lacustre piemontese, avvocato Paolo Ricci, che parimenti fa pervenire al penalista «la piena solidarietà dell’intera avvocatura verbanese».

Un clima di vicinanza per l’accaduto si respira anche fra i magistrati e nella giornata di martedì il presidente del collegio, (che è anche presidente del tribunale di Varese) Cesare Tacconi ha accettato di posticipare di una settimana un’udienza importante che riguarda un caso di tentato omicidio con l’imputato difeso dalla vittima dell’aggressione a scopo di rapina.

«Lo stesso non posso dire di un giudice di Milano che non ha valutato i miei 35 giorni di prognosi per la frattura del naso come legittimo impedimento, esigendo di proseguire nell’udienza con un avvocato d’ufficio (udienza nella quale peraltro il cliente è stato condannato)», specifica piccato, ma solo per questa vicenda, lo stesso penalista Corrado Viazzo, che ancora non si è ripreso dalla rapina subita sabato nella via Belvedere a Luino fuori dalla sua residenza.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it
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Pubblicato il 06 Dicembre 2023
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