A Luino parte il controllo di vicinato
Sottoscritto l’accordo con la Prefettura. Il sindaco Bianchi: “Confidiamo nella sua efficacia”. L'assessore Martinelli: “Nessuno si sostituisce alle forze di polizia”. Sabato 18 novembre la prima assemblea pubblica per presentare l'iniziativa
«Sembrerebbe perfino scontato affermarlo, ma quello che a breve metteremo in campo, ossia il controllo di vicinato, non è un sostitutivo alle forze di polizia e tanto meno non vuole essere la creazione di ronde di quartiere».
Sono le parole di Ivan Martinelli, assessore alla sicurezza del Comune di Luino, che annuncia la prossima iniziativa dell’amministrazione: un’azione volta alla sicurezza pubblica che nasce da un accordo con la Prefettura di Varese e si basa sulla collaborazione di tutte le forze di polizia presenti sul territorio. Ma non solo, fa appello al senso civico dei cittadini che «volontariamente» sottolinea Martinelli, sono chiamati in una azione dall’impegno ridotto ma dal grande significato.
Già applicato in moltissimi Comuni italiani, anche nel territorio della provincia di Varese, lo strumento del controllo di vicinato prevede l’auto-organizzazione tra vicini per sorvegliare informalmente l’area intorno alle proprie abitazioni e gli spazi pubblici più prossimi. L’attività è segnalata da appositi cartelli che hanno lo scopo di comunicare a chiunque passi nella zona interessata che la sua presenza non passerà inosservata e che il vicinato è attento e consapevole a ciò che avviene all’interno della propria area.
Partecipare ad un gruppo di controllo del vicinato non comporta alcun rischio da parte dei residenti, non richiede alcun atto di eroismo né alcuna attività di pattugliamento. I residenti continuano a svolgere le proprie attività, ma con una diversa consapevolezza del proprio ambiente. Dove il programma del controllo del vicinato è attivo, i molti occhi dei residenti sugli spazi pubblici e privati rappresentano un deterrente contro i furti nelle case e un disincentivo per altri comportamenti illegali (scippi, truffe porta a porta, vandalismi, ecc.).
Il programma prevede, oltre alla sorveglianza della propria area, l’individuazione delle vulnerabilità strutturali, ambientali e comportamentali che rappresentano sempre delle opportunità per gli autori di reato. La collaborazione e la fiducia tra vicini sono fondamentali perché s’instauri un clima di sicurezza che sarà percepito da tutti i residenti (anche da coloro che non partecipano al programma) e particolarmente dalle fasce più vulnerabili come anziani e persone sole. Tutta l’attività dovrà svolgersi in continuo rapporto con le forze di polizia.
«Il senso di vicinanza, unito alla certezza che i nostri vicini non resteranno chiusi in casa di fronte ad un’emergenza, trasmette un forte senso di appartenenza e di sicurezza e rafforza i legami tra i membri della comunità. Anche le forze dell’ordine beneficeranno dei risultati di questo programma. Un dialogo continuo e sensibile tra queste e i residenti produrrà una migliore qualità delle segnalazioni da parte dei cittadini e, in definitiva, una migliore capacità di valutazione ed intervento da parte delle uniche autorità preposte all’ordine pubblico» continua Martinelli.
Gli obbiettivi sono molteplici:
– Prevenire il crimine nelle proprie abitazioni e nelle sue prossimità, aumentando la sicurezza e la sorveglianza nella comunità;
– Ridurre la percezione di insicurezza e paura tra i residenti, soprattutto tra le fasce di persone più vulnerabili come gli anziani e le persone sole;
– Migliorare la qualità della vita dei residenti, favorendo e rafforzando la solidarietà, la collaborazione e la fiducia nei propri vicini e nelle istituzioni pubbliche;
– Migliorare il rapporto di collaborazione con le Forze dell’Ordine, senza per questo sostituirsi ad esse. Ai gruppi di CdV spetta esclusivamente il compito di segnalare atti criminali osservati, mentre solo alle forze dell’ordine spetta il compito di reprimere la criminalità intervenendo sui malfattori.
Proprio per agevolare una maggior comunicazione alla cittadinanza, il controllo di vicinato sarà presentato in una serie di assemblee pubbliche che partiranno dal centro di Luino con il primo appuntamento di sabato 18 novembre a Palazzo Verbania (ore 10.30). A tale incontro ne seguiranno ulteriori cinque nelle frazioni. La volontà è quella di esporre il progetto e ascoltare le esigenze dei cittadini sul tema.
«Siamo estremamente convinti che l’espressione cento occhi siano meglio di due abbia un senso reale – commenta ancora Martinelli -. È una iniziativa che non solo ha un grande potenziale a livello di sicurezza ma impegna i cittadini volenterosi a spendersi per la propria città. Partecipate numerosi agli incontri che faremo, lì offriremo tutti i dettagli sul programma ed esporremo ogni aspetto del controllo di vicinato. Dubbi? Perplessità? Li appianeremo in quelle sedi».
«Ad oggi – aggiunge in ultimo il primo cittadino di Luino Enrico Bianchi – sono circa 500 i Comuni che hanno adottato questo strumento che si è rivelato molto utile. Confidiamo nella sua efficacia anche a Luino. Ringrazio sin da ora sua Eccellenza il Prefetto di Varese. Un grazie va anche alla nostra Polizia Locale e a tutte le forze di polizia sul territorio che, insieme ai cittadini che vorranno dedicarsi a questa iniziativa, faranno in modo che Luino sia una città ancora più sicura».
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