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75mila pagine di giornale in Stazione Centrale per la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa

Con un’opera il collettivo artistico PXLs ricorda come l’Italia sia al 41° posto per la libertà di stampa nel mondo secondo l’ultima indagine diffusa da Reporter Senza Frontiere

Generica 2020

75mila pagine di quotidiani italiani sul pavimento di piazza Duca D’Aosta, 700 metri quadrati destinati ad essere calpestati da chi corre a prendere il treno, 1 titolo e un messaggio: Sarà Vero?

In occasione della Giornata Mondiale per la libertà di Stampa che si celebra il 3 maggio il collettivo artistico PXLs, ha scelto una piazza simbolo di Milano, davanti alla Stazione Centrale, per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema che, mai come oggi, nel pieno della pandemia, è di stretta attualità.

Secondo il rapporto annuale di Reporter Senza Frontiere, in oltre 130 Paesi nel mondo l’esercizio del giornalismo “vaccino principale” contro la disinformazione è “totalmente o parzialmente bloccato”. In questo scenario l’Italia si classifica al 41° posto, ultima in Europa. “Sarà Vero?”

L’opera, che resterà visibile e “calpestabile” fino al 7 maggio nell’atrio della Stazione Centrale, “non è una provocazione – spiega Blu-PXLs, portavoce del collettivo PXLs – ma un invito a riflettere su quello che leggiamo e su come le informazioni ci raggiungono, in modo sempre più pervasivo. Nessun lettore di giornale si domanda abitualmente dove stia la verità. Anche quando le notizie, come questa nostra opera, vengono manipolate, ignorate o calpestate”.

Questo progetto suggella la collaborazione di due artisti di fama internazionale con collettivo PXLs. Si tratta di 2501, noto per la sperimentazione di linee, forme e movimento in composizioni libere e il fotografo fine art d’architettura Aldo Amoretti.

Reporter Senza Frontiere (RSF) si congratula e ringrazia la comunità artistica per questa installazione monumentale che attirerà l’attenzione e sensibilizzerà l’opinione pubblica sullo stato della libertà di stampa, soprattutto in Italia“, afferma Christophe Deloire, segretario generale di RSF.

L’installazione è stata realizzata grazie al supporto di Grandi Stazioni Retail che ha messo a disposizione di questa iniziativa una delle stazioni più iconiche d’Italia, la stazione Centrale di Milano. In questi giorni, dunque, la Centrale sarà porta della Città ma anche momento di riflessione e coscienza per quanti attraverseranno i suoi spazi.

Finita l’esposizione, l’installazione sarà tagliata per ricavarne delle tele, che saranno arricchite da messaggi e riflessioni sul ruolo del giornalismo e della libertà di stampa a firma di voci autorevoli come Massimo Giannini, direttore de La Stampa e il giornalista e scrittore Gianluigi Nuzi.
I quadri saranno poi messi in vendita e il ricavato devoluto la PXLs a favore di Reporter Senza Frontiere.

L’arte è fatta per disturbare, la scienza per rassicurare. Noi si fa scientificamente arte per spostare.

Blu-PXLs Artista digitale, nato da un cortocircuito contemporaneo. Vive nel virtuale. Opera nel mondo reale. Gioca cambiando la percezione dello spazio, delle convenzioni e delle ovvietà, raggruppando nel suo collettivo ambiziosi artisti, tecnici e creativi con l’intento di raccontare un mondo diverso. Nascosto.

PXLs è il collettivo che Blu-PXLs ha voluto aprire per realizzare la sua produzione artistica. La ricerca si concentra su esperienze in tempo reale in cui l’ambiente e la percezione umana si intrecciano. Il collettivo lavora sulla percezione e la fruizione dello spazio. I lavori sono veicoli e/o custodi di messaggi con un’accezione fortemente comunicativa, ereditata dall’arte POP, spesso trattate con un surrealismo futurista tradotto in forma digitale. Le opere del collettivo PXLs rappresentano un’occasione unica dove artisti, ingegneri, makers, provenienti da differenti settori, si uniscono per l’occasione, ciascuno portatore della propria conoscenza, per la creazione di nuovo artwork. Il progetto PXLs è una combinazione unica di unità separate; un pixel è il componente più piccolo di un’immagine. Maggiore è il numero di pixel utilizzati, maggiore è la qualità e la scala dell’immagine. Spesso le opere uniscono, nel loro meccanismo di creazione, il pubblico che inconsapevolmente, partecipa, contribuisce alla loro creazione, diffusione e/o distruzione.

Pubblicato il 02 Maggio 2021
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