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Memoria e parola, a Luino e Germignaga il ricordo di chi lottò per la libertà

Si è svolta a Luino la celebrazione del 25 aprile, presenti anche i sindaci di Germignaga, Dumenza, Porto Valtravaglia e la sindaca di Curiglia con Monteviasco

La Liberazione a Luino

Rappresentanze sociali, partigiane, sindacali, d’arma e delle scuole hanno presenziato alla celebrazione del 25 aprile in piazza Risorgimento a Luino.

Una mattinata che ha visto l’intervento da parte di Enrico Bianchi, sindaco di Luino. e Marco Fazio, sindaco di Germignaga.

«Ringrazio i presenti, le autorità civili e militari, la musica cittadina con la sua piccola delegazione, il presidente ANPI prof. Emilio Rossi, le associazioni d’arma, la polizia locale e tutti coloro che hanno collaborato per l’organizzazione di questa importante giornata» ha detto il primo cittadino luinese Enrico Bianchi.
«Ho parlato di testimoni e voglio ricordare qui un partigiano, oramai scomparso, che conobbi da ragazzo, che testimoniò per tutta la sua vita le ragioni di una scelta».

Si raccontava così in un discorso ai giovani nel 2006: “Sono don Giovanni Barbareschi, un prete della diocesi di Milano. Ho 87 anni. Sono un’Aquila Randagia.
Non mi sento ben qualificato quando mi chiedono se sono un prete scout. Preferisco rispondere che sono uno scout diventato prete. Credo di essere stato l’ultima Aquila Randagia che ha fatto la sua promessa il 27 dicembre 1943 nelle mani del suo capo Giulio Uccellini. Più tardi mi sono incontrato con quella frase di San Paolo che dice ‘ogni uomo è chiamato a realizzare la sua libertà’. Mi sono così innamorato della libertà. Mi sono convinto che la distinzione tra uomini atei e uomini credenti è una distinzione culturale.
La terminologia più universale e umana è: uomo schiavo o uomo libero. Ho raggiunto la certezza che il primo atto di fede che l’essere umano deve compiere non è in Dio, ma è nella sua libertà, nella sua capacità di diventare una persona libera. Quando mi sono venuto a trovare in una situazione storica in cui la libertà veniva negata, le persone venivano imprigionate e perseguitate per la loro appartenenza a una razza o per le loro idee, è stato logico per me mettermi dalla parte di coloro che difendevano la libertà, la libertà mia, la libertà di ogni uomo…
Continuando il discorso delle Beatitudini non avrei paura ad affermare: ‘Beato colui che sa resistere’, anche se il resistere oggi è per certi versi più̀ difficile perché́ non siamo di fronte a mitra puntati, ma siamo coinvolti in un clima di subdola persuasione, di fascinosa imposizione mediatica, che è come una mano rivestita di un guanto di velluto, ma che ugualmente tende a toglierti la libertà”

25 aprile, la Liberazione arriva dalle montagne e dal lago

«Questo invito a una resistenza – ha concluso Bianchi – è rivolto a voi giovani, è rivolto a ogni uomo che crede possibile e vuole diventare un uomo libero, senza trovare nelle difficili situazioni esterne il rifugio o la scusa alla propria pigrizia».

La Liberazione a Luino

«Vorrei soffermarmi rapidamente su due punti, che trovo importante sottolineare. In primo luogo, oggi è giorno di memoria» ha proseguito Marco Fazio, sindaco di Germignaga. «In una poesia, Umberto Santino scriveva “Ricordati di ricordare coloro che caddero lottando per costruire un’altra storia e un’altra terra. Ricordali uno per uno perché il silenzio non chiuda per sempre la bocca dei morti e dove non è arrivata la giustizia arrivi la memoria e sia più forte della polvere e della complicità’”».

Le celebrazioni del 25 aprile in provincia di Varese
Il passaggio in frazione Voldomino

«Vorrei, poi, porre l’accento su un’altra questione» ha continuato Fazio. «Ed è quella che riguarda le parole. Quelle parole da cui dipende la nostra lettura del mondo, anzi, da esse dipende proprio il nostro mondo, se è vero che “Tutto ciò che non ha un nome non esiste”. Ecco, dunque, che dobbiamo in primo luogo dare alle cose il giusto nome… Memoria e parola, attenzione ed azione. Siano questi i nostri sentimenti e intendimenti perché questo giorno abbia un senso. Perché viva il 25 aprile, perché viva un’Italia democratica, solidale e pacifica e perciò, per inevitabile conseguenza, antifascista».

La Liberazione a Luino

L’ultimo intervento è stato quello di alcuni ragazzi dell’Isis Città di Luino Carlo Volontè, che hanno recitato la canzone di Fabrizio De Andrè “la guerra di Piero”, rendendo omaggio ai caduti della “Gera”, l’eccidio avvenuto nell’ottobre 1944.

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Pubblicato il 25 Aprile 2021
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