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Nel Lago Maggiore 850 miliardi di litri d’acqua in una settimana

Da sabato scorso ad oggi un'impressionante quantità di acqua è arrivata nel Lago Maggiore e da lì nel Ticino. E se non ci sono state alluvioni il "merito" e di siccità prima e neve ora

Il livello del lago che sale e che sfiora le soglie di esondazione, la diga della Miorina a Sesto Calende completamente aperta per far uscire la maggior quantità di acqua possibile mentre fiume e torrenti si gettano impetuosi nel bacino. È il copione che si è ripetuto per un’intera settimana e che ha portato il secondo lago italiano a passare da uno stato di secca ad uno di (quasi) esondazione. Ma quant’è l’acqua che è transitata nel bacino in questi giorni?

La risposta è impressionante: 850 miliardi di litri, da sabato scorso ad oggi. È questo il valore che emerge dai dati di monitoraggio sul livello del Verbano e che hanno registrato afflussi record. Martedì scorso, in piena tempesta, la media giornaliera dell’acqua che fiumi e torrenti hanno riversato nel bacino si è attestata sopra i 2.600 metri cubi di acqua al secondo che -tradotti- equivale a 2,6 milioni di litri. Una quantità di acqua che è difficile anche solo da immaginare: pensate che con quella potenza si sarebbe potuta riempire una piscina olimpionica in meno di un secondo.

Parliamo di grandezze enormi, anche perchè le dimensioni del Verbano sono davvero importanti. In ogni centimetro di lago, infatti, ci stanno più di 2 miliardi di litri d’acqua e in questi giorni il lago è cresciuto complessivamente di 2 metri e 11 centimetri, passando dai -23 di sabato 27 ai 188 di venerdì 2 novembre. Una variazione che ha portato ad incamerare nel bacino quindi una quantità d’acqua che supera i 420 miliardi di litri, più o meno la metà di quella che è entrata.

E il resto? È finito tutto nel Ticino e da lì al Po. Il Consorzio del Ticino ha infatti aperto al massimo la diga della Miorina, quella che regola il rapporto tra il lago e il suo fiume, e l’acqua che è uscita è arrivata anche a sfiorare il milione di litri al secondo (940 metri cubi, per l’esattezza). Anche in questo caso parliamo di livelli molto al di fuori della norma dal momento che la media del periodo registrata dal 1942 ad oggi è sotto i 300 metri cubi al secondo. Ma quel livello è anche molto fuori scala rispetto al 2018. Fino al giorno prima della grande perturbazione, infatti, il Verbano era in uno stato di profonda siccità e l’acqua che veniva erogata nel Ticino era di sotto gli 80 metri cubi al secondo, 12 volte meno di quella toccata in questi giorni.

Il Lago Maggiore in piena (sabato 3 novembre)

Ed è stato proprio grazie alla siccità che questa ondata di maltempo non si è trasformata in una vera e propria alluvione. La sostanziale assenza di precipitazioni che c’è stata da luglio ai giorni scorsi ha infatti svuotato il lago con un livello così basso che è andato a sfiorare il minimo storico. Se fosse stata una stagione normale, invece, in questo periodo il livello del lago sarebbe stato a quasi 80 centimetri sopra lo zero e quindi, con le piogge di questi giorni, il lago avrebbe sfiorato i 3 metri di altezza, esondando in molte località. E dopo la siccità anche la neve ha fatto la sua parte. L’abbassamento delle temperature ha infatti permesso di mantenere sui monti miliardi di litri d’acqua che, diversamente, sarebbero già arrivati nel lago ingrossando ulteriormente sia lui che il Ticino.

Ora per fortuna il peggio sembra essere passato. Per la prima volta da una settimana a questa parte i sistemi di rilevazione segnalano una tendenza per il livello del lago ad abbassarsi e anche nelle prossime ore le precipitazioni previste non fanno temere significativi aumenti dell’altezza idrometrica del bacino. Continuerà invece la piena nel Ticino dal momento che dovranno essere eliminati quasi 90 centimetri di acqua per riportare il Lago Maggiore all’interno dei suoi standard.

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it
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Pubblicato il 03 Novembre 2018
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