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Fermato un uomo per l’omicidio di Giada

È stato fermato dai carabinieri dopo che si è presentato da un carrozziere di Sesto Calende, sostenendo di aver investito un cinghiale, per riparare il fanalino sinistro della sua Kia Rio bianca

Giada Molinaro

Ha 24 anni e si chiama Flavio Jeanne l’uomo che avrebbe investito e ucciso Giada Molinaro, la 17enne travolta in viale dei Mille a Varese nella tarda serata di mercoledì 14 settembre.

È stato fermato dai carabinieri dopo che si è presentato in una carrozzeria di Sesto Calende per riparare il fanalino sinistro della sua Kia Rio bianca, proprio l’auto individuata dalle telecamere posizionate in corrispondenza dell’attraversamento pedonale in viale dei Mille a Varese, dove Giada è stata investita e uccisa.

Il carrozziere, che aveva letto le notizie sui giornali e sui social network, si è insospettito e ha chiamato i carabinieri: arrivati sul posto, i militari della Compagnia di Gallarate, in collaborazione con il Reparto Operativo dei carabinieri e la polizia locale di Varese hanno fermato il 24enne con l’accusa di omicidio stradale.

La polizia locale di Varese ha vagliato le immagini delle telecamere di videosorveglianza e ha sequestrato un frammento di fanale anteriore repertato sul luogo dell’incidente: da questi elementi già nella giornata di giovedì è stato individuato il modello di auto guidata dal pirata, un’utilitaria bianca marca Kia.

L’auto corrispondente alla descrizione fornita è stata rintracciata in una carrozzeria di Sesto Calende.  Ai carabinieri della locale stazione, il titolare della carrozzeria ha riferito di aver ricevuto l’auto il giorno precedente dal suo proprietario, che si era presentato per la riparazione asserendo di aver investito un cinghiale. I militari si sono messi quindi immediatamente sulle tracce del proprietario dell’autovettura, intercettato poco prima delle 12 di oggi mentre si stava recando sul posto di lavoro, un ristorante di Sesto Calende. Il giovane, sottoposto a fermo per indiziato delitto di omicidio stradale, e’ stato messo a disposizione della Procura della Repubblica di Busto Arsizio in attesa della convalida.

Pubblicato il 16 Settembre 2016
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