Quest’anno rappresenta un importante anniversario per Sesto Calende. Cinquecento anni fa moriva un artista che deve il suo nome e, con molta probabilità i natali, proprio alla città: Cesare da Sesto. (foto Wikimedia)

In occasione quindi della ricorrenza la Città sul Ticino, che con orgoglio ha dedicato una sala al pittore rinascimentale, offre la possibilità di riscoprire la figura di un uomo che, viaggiando per la penisola, ha aiutato la diffusione dell’arte leonardesca e non solo.

Entrato a contatto con i più grandi maestri della sua epoca, da Leonardo (conosciuto a Milano) a Raffaello e Michelangelo, Cesare da Sesto ha infatti assorbito lo spirito di studio e innovazione dell’epoca e li ha inseriti nelle sue opere. Dopo un primo periodo al nord, durante i quali potrebbe – così si ipotizza – aver realizzato alcuni affreschi all’Abbazia di San Donato di Sesto Calende, i documenti lo collocano prima a Roma nel 1508, proprio durante i lavori per papa Giulio II, poi a a Napoli e a Messina, dove tornerà anche in seguito e, infine di nuovo a Milano.

L’obiettivo del percorso in mostra allestita dalla biblioteca in sala consiliare da domenica 11 a domenica 25 giugno, che prevede l’esposizione di alcune riproduzioni delle opere di Cesare da Sesto, è di avvicinare il visitatore, anche attraverso un allestimento di ambientazione, alla situazione della Penisola tra Quattrocento e Cinquecento, con una mappa e un reticolo di nastri fungeranno da linea guida per rivivere i primi momenti della formazione dell’artista, probabilmente alla bottega di Leonardo, per poi immergersi nella storia dei luoghi da lui visitati.

Marco Carminati, giornalista del Sole 24ore, storico dell’arte e autore dell’unica monografia dell’artista, arricchirà ulteriormente la conoscenza di Cesare da Sesto con la conferenza all’Abbazia San Donato sabato 17 giugno (ore 10.30). Il vernissage è invece previsto per domenica 11 giugno, alle 11.