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Richiesta elevata per il nuovo ambulatorio di proctologia

Attivato nel settembre scorso, conta già 136 pazienti visitati e agende piene per le prossime settimane. Il nuovo servizio mette in rete le cure con quelle degli altri presidi dell'Asst Sette Laghi

ospedale di luino

Centrotrentasei pazienti visitati e prenotazioni già esaurite per i prossimi mesi. L‘ambulatorio di proctologia aperto nel settembre scorso all‘ospedale di Luino evidenzia l’elevata necessità che il territorio aveva di cure in questo campo.

Ogni settimana, vengono visitati 10 utenti il martedì e 10 il giovedì: un’offerta che la velocità di prenotazione agli sportelli Cup risulta stata molto gradita. Forse troppo. «L’attivazione di questo ambulatorio non ha permesso solo di rispondere in maniera più vicina al territorio ad un preciso bisogno di salute – tiene a precisare il dott. Carini, coordinatore del Team proctologico aziendale – ma anche di creare un percorso diagnostico e terapeutico nell’ambito della patologia colo-proctologica e del pavimento pelvico che coinvolge tutti i presidi della ASST Settelaghi a partire dalla creazione di un vero e proprio team di specialisti».

 L’ambulatorio di Luino si somma a quelli già operativi a livello aziendale, negli ospedali di Tradate, Cittiglio o Varese seguiti da chirurghi iperspecializzati nel settore, con la certezza di ricevere le stesse prestazioni con lo stesso livello qualitativo. Nello specifico, l’ambulatorio si occupa di tutte le patologie di ambito proctologico, sia di natura organica (emorroidi, ragadi, fistole, ascessi, lesioni di varia natura, prolasso rettale e lesioni sfinteriali), sia funzionale (stipsi, incontinenza fecale, dolore pelvico cronico). Per accedervi, serve l’impegnativa con richiesta di “visita proctologica”.

Un passaggio importante per l’implementazione di questo progetto sarà l’acquisizione di una tecnologia di diagnostica ecografica del pavimento pelvico che dovrebbe arrivare nella prima metà dell’anno: «Lavorando con ricostruzioni tridimensionali, – spiega Carini – si ottengono risultati diagnostici spesso superiori a quelli dati da una risonanza magnetica». 

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it
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Pubblicato il 24 Gennaio 2019
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