Quantcast

Da Ascona a Venezia in gommone per rilanciare l’antica idrovia

L'impresa compiuta ad agosto durante il trekking Ascona Venezia: "Lavoreremo insieme per migliorarla"

In gommone da Ascona a Venezia

Dalla Svizzera all’Adriatico, in gommone, lungo laghi, fiumi e canali. È l’impresa compiuta da un gruppo di viaggiatori a cui ha partecipato anche una delegazione dell’associazione Locarno – Milano – Venezia, realtà istituzionale alla quale partecipano una serie di soggetti pubblici e privati, italiani ed elvetici, proprio con lo scopo di promuovere i valori ambientali, turistici e il recupero dei percorsi sulle vie d’acqua tra Italia e Svizzera.

Il gruppo ha percorso, durante l’estate l’idrovia che collega il Lago Maggiore al mare Adriatico nell’ambito del trekking Ascona-Venezia organizzato da Claudio Rossetti. 

Un viaggio nato per promuovere un’idea di turismo lento, che è stato anche un sopralluogo sul percorso per evidenziare criticità e punti di forza. A documentare questa esperienza e raccontarne dettagli e impressioni è stato il presidente dell’associazione, Niccolò Salvioni.

“Partiti il 14 agosto da Ascona, Lago Maggiore, Svizzera, dopo sette giorni di navigazione – lacuale, fluviale, Navigli e lagunare su quattro gommoni arancioni con fuoribordo da 20 CV, il trekking Ascona – Venezia 2021 è terminato il 21 agosto, con l’entrata della dozzina di viaggiatori a Venezia. Le impressioni e conoscenze acquisite dalla discesa saranno di grande utilità per lo sviluppo del progetto d’Idrovia completa Locarno – Milano – Venezia, non più segmentata, come lo è invece ora”.

“Fino a Pavia, sulle parti navigabili del Lago Maggiore e del Naviglio Grande, la via esiste già e, a determinate condizioni, è già navigabile – osserva Salvioni che  -. Ulteriori investimenti strutturali di navigabilità sono necessari in Piemonte e Lombardia, nella tratta tra la diga idroelettrica di Porto della Torre (NO) e Turbigo (MI Metropol.), di una ventina di chilometri, oltre che sul Naviglio Pavese, tra Milano e Pavia, di una trentina di chilometri. La navigabilità dei canali e Navigli dipende molto dall’acqua a disposizione in considerazione delle necessità delle componenti di uso irriguo e di produzione idroelettrica, oltre che dalle precipitazioni e della tutela delle loro rive dal moto ondoso determinato dalla navigazione negli stessi”.

Il viaggio è proseguito, via fiume: “Il Po, da Pavia fino a Cremona, è navigabile con taluni banchi di sabbia subaquei di difficile reperimento, quantomeno senza ecosonar. L’incidenza di queste “secche” dipende sia dal pescaggio del nantante sia dall’altezza del fiume. Da Cremona fino a Ferrara e poi alla Conca di Volta Grimana nel veneto, il Po è più facilmente navigabile. Dal fiume Po si nota che il trasporto di persone e merci avviene per la stragrande parte via gomma e rotaia, sui ponti che periodicamente lo attraversano. I Freccia Rossa ed Italo passano come tuoni in pochi secondi, sul ponte ferroviario TAV più lungo al mondo, nei pressi di Piacenza. La ricchezza culturale, agricola, gastronomica ed enologica che accompagna il Grande Fiume è impressionante”.

In gommone da Ascona a Venezia

I punti critici, osserva il presidente dell’associazione restano soprattutto tre: la doppia bi-conca ammalorata di Vizzola Ticino, la conca (mancante) di Tornavento a Lonate Pozzolo e la diga di Porto della Torre sul Ticino inferiore a Varallo Pombia (NO), di competenza piemontese.

In gommone da Ascona a Venezia

“Senza lo slancio dei pionieri che periodicamente scendono tutta la via, già quasi completa, dalle Alpi a Venezia, in particolare dall’inizio degli anni 2003, in collaborazione con l’Associazione Amici dei Navigli, l’Associazione Motonautica Venezia, e dal 2007, Claudio Rossetti, la congiunzione tra la “via del sale” e la “via del marmo”, sarebbe spenta – osserva -. È grazie a tutti gli arditi navigatori che periodicamente si mettono in gioco e frequentano l’idrovia non solo nella sua estensione, dalle Alpi all’Adriatico, ma anche con iniziative internazionali, regionali e provinciali, navigandola, che questa viene animata. Ci adopereremo, con sforzo comune, da Locarno, da Milano e da Venezia, per migliorarla in modo che tutti possano apprezzarne la sua esistenza e bellezza, in tutta la sua integrità navigabile”.

Scopri di più sul progetto e sull’associazione Locarno – Milano – Venezia

Maria Carla Cebrelli
mariacarla.cebrelli@varesenews.it
Mi piace andare alla ricerca di piccole storie, cercare la bellezza dietro casa, scoprire idee slow in un mondo fast. E naturalmente condividerlo. Se credi che sia un valore, sostienici.
Pubblicato il 07 Settembre 2021
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore