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Ansie e stress tra gli studenti, cosa si può fare? Parola all’esperto

La rubrica "Il prof tra i banchi", curata da Alberto Introini, tratta argomenti di scuola, didattica e formazione: questa settimana propone un'intervista al prof. Consolo, dirigente del Liceo Cairoli di Varese

Generico 24 Apr 2023

Il prof. Salvatore Consolo è preside titolare del liceo Classico Cairoli di Varese, con circa 700 studenti. Al momento svolge l’incarico in reggenza, avendo attualmente anche l’incarico di Ispettore all’Ufficio Scolastico Regionale.

Uomo di grande esperienza nel mondo delle scuole, anch’egli ci conferma la tendenza in atto: ansie e stress degli studenti sono visibilmente in aumento in questi ultimi anni.

Quali soluzioni si possono ipotizzare? Tre, in sintesi, le strategie suggerite da Consolo: gli studenti si preparino con serietà e impegno; i docenti siano attenti all’educazione degli allievi e non solo all’istruzione; le famiglie siano aperte e collaborative con la scuola.

L’INTERVISTA A SALVATORE CONSOLO

– Nell’arco degli ultimi 10 anni, ha notato anche Lei un aggravarsi delle fragilità e delle difficoltà degli allievi?
«Sì, la mia percezione è che le fragilità siano aumentate, in molti casi in modo preoccupante.  I ragazzi fanno registrare un maggior numero di episodi di crisi di panico o di altri disagi, come il cutting (tagli e autolesionismo). Non ho statistiche precise, ma sono convinto che sia aumentata anche la frequenza  di disturbi alimentari».

– Secondo Lei, a quali fattori è riconducibile l’intensificarsi delle paure e delle ansie studentesche?
«Sicuramente ci sono diverse ragioni. L’esperienza pandemica non è stata d’aiuto e, di fatto, ha contribuito ad aumentare nei giovani il senso di insicurezza. Se parliamo delle scuole secondarie di II° grado, a volte gli studenti si trovano ad affrontare percorsi non adatti a loro e per i quali non sono preparati con i pre-requisiti  necessari. Ciò può ingenerare ansia, paura e demotivazione. Capita anche che i ragazzi non sappiano gestire né accettare un insuccesso, rappresentato da un voto negativo o anche semplicemente da una valutazione più  bassa rispetto alle aspettative. Un 2 o un 4 non sono certo una tragedia, ma devono servire da stimolo al miglioramento; i voti negativi sono legati a una singola prova e non sono valutazioni sull’intelligenza; i tempi  per l’apprendimento e per il successo formativo variano da studente a studente. Tutto ciò non è sempre ben compreso».

– Cosa può fare la scuola a riguardo?
«Se parliamo del primo ciclo (Medie), direi di fornire agli alunni gli strumenti culturali necessari. Affrontare qualsiasi scuola secondaria di II° grado – e specialmente un Liceo Classico – senza conoscere bene l’ortografia, la morfologia, l’analisi logica e del periodo, e senza sapere le tabelline e le frazioni, o avendo scarse nozioni di geometria, risulta impresa impossibile. Succede che le carenze nella propria preparazione di base, difficilissime poi da recuperare, favoriscano il disagio giovanile e la dispersione scolastica, nelle sue forme esplicite e implicite. Alle Superiori, e in particolare nei Licei, credo che i docenti debbano essere più attenti all’aspetto dell’educazione e non solo a quello dell’istruzione. In altri termini, non solo contenuti culturali, ma anche sviluppo di soft skills. Se un ragazzo sbaglia la scelta della scuola, bisogna farsene comunque carico e – in collaborazione con la famiglia – aiutarlo verso l’individuazione di un percorso corretto».

– Ha qualche suggerimento da dare a famiglie e genitori?
«Mantenere sempre un dialogo costruttivo con la scuola frequentata dai propri figli, e cercare il più possibile soluzioni condivise».


Alberto Introini, dopo aver insegnato in vari licei della provincia di Varese, dal 2008 è docente di Italiano e Storia presso l’Istituto Elvetico di Lugano (Svizzera). Ha due lauree, in Lettere-Filosofia (2002, Università Statale di Milano) e in Storia (2022, Università di Zugo, Svizzera). Iscritto dal 2004 all’Ordine dei Giornalisti di Milano, ha pubblicato 4 libri. Partecipa come relatore o moderatore a diversi eventi culturali nel nord Italia. La sua rubrica settimanale “Il prof tra i banchi” tratterà argomenti di scuola, didattica e formazione, commentando le notizie di attualità che si susseguiranno nel corso delle settimane.

(foto Pexels)

Prof. Alberto Introini
Docente e scrittore
@intro.prof

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Pubblicato il 27 Aprile 2023
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