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L’Asst Sette Laghi usa l’intelligenza artificiale negli esami mammografici per la diagnosi precoce del tumore al seno

Grazie alla donazione di 67mila euro dell’associazione Varese per l’Oncologia, il PACS aziendale è stato potenziato per una terza lettura automatica anche se il giudizio finale resta del radiologo

mammografia

L’intelligenza artificiale entra nello screening mammografico dell’Asst Sette Laghi. Grazie a una donazione da 67.000 euro da parte dell’associazione Varese per l’Oncologia odv, l’azienda ospedaliera di Varese ha potuto dotarsi del sistema Lunit INSIGHT MMG, nei presidi di Varese, Angera, Luino e Tradate, dove ogni anno si eseguono oltre 22.000 mammografie.

L’intelligenza artificiale supporta i radiologi nella lettura delle mammografie, rendendo più rapida e accurata la diagnosi precoce del tumore al seno. Una terza lettura, oggettiva e approfondita, che si aggiunge a quelle già previste dal protocollo.

Il valore della prevenzione

Lo screening mammografico è uno strumento fondamentale per individuare il tumore al seno nelle fasi iniziali, anche quando è ancora troppo piccolo per essere avvertito con un’autopalpazione o causare sintomi.

«Lo screening consente diagnosi precoci e cure più efficaci – spiega la professoressa Francesca Rovera, direttrice della Breast Unit di ASST Sette Laghi –. L’intelligenza artificiale potenzia la capacità dei medici di individuare le lesioni più sottili, in particolare nelle donne la cui ghiandola mammaria è più densa e di difficile interpretazione. Il nostro obiettivo è migliorare l’accuratezza diagnostica per offrire cure sempre più conservative e tempestive».

Come funziona lo screening mammografico

Il programma regionale è gratuito, non richiede prescrizione medica e si rivolge alle donne dai 45 ai 74 anni. Per le pazienti tra i 45 e i 49 anni la mammografia è annuale, per le altre ogni due anni.

«Nel 2023 sono state eseguite oltre 22.000 mammografie con lettura a doppio cieco, ovvero esaminate da due radiologi indipendenti – spiega il dottor Leonardo Calegari, direttore del Dipartimento Diagnostico di ASST Sette Laghi –. A questo ora si aggiunge una terza lettura da parte dell’intelligenza artificiale, che aiuta a segnalare i casi sospetti in modo oggettivo e veloce. Tuttavia, la valutazione finale resta sempre nelle mani del radiologo, che decide se avviare o meno il percorso diagnostico di secondo livello».

Tutte le immagini vengono archiviate nel PACS aziendale, dove possono essere analizzate dall’IA su indicazione del medico. Questo consente una valutazione uniforme, indipendentemente dalla sede in cui è stato eseguito l’esame. La scelta di dedicare l’intelligenza artificiale al programma di screening è dovuto sia al numero limite di letture possibili, 20.000, sia alla diversa organizzazione prevista rispetto alle normali sedute radiologiche dove il medico ha più tempo a disposizione per l’indagine e l’anamnesi.

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Dove si effettua lo screening

Le sedi di screening si trovano a Varese, Angera, Luino e Tradate. Le sedute sono dedicate, con la presenza di personale amministrativo e di volontarie che accolgono le pazienti per rendere il percorso più umano e rassicurante. L’esame è eseguito da tecnici di radiologia esperti, formati specificamente per la mammografia.

Dopo l’acquisizione dell’immagine, la mammografia viene esaminata da due radiologi con almeno 5.000 letture all’anno e una percentuale significativa della loro attività dedicata alla senologia.

Innovazione, territorio e solidarietà

Il progetto nasce anche grazie alla visione e all’impegno del territorio. «Grazie alla lungimiranza del dottor Carlo Lucchina e al supporto delle associazioni come Varese per l’Oncologia, oggi possiamo offrire un servizio all’avanguardia – sottolinea Calegari –. Siamo tra i primi in Europa a usare l’IA in modo sistematico nello screening mammografico».

Soddisfazione anche da parte del Direttore Generale di ASST Sette Laghi, Mauro Moreno:«L’introduzione dell’intelligenza artificiale è un riconoscimento della professionalità della nostra azienda, che non ha uguali in Lombardia. È anche un passo importante nella medicina di prossimità: dobbiamo portare lo screening sempre più vicino alle donne, coinvolgendo farmacie, medici di famiglia e unità mobili, per raggiungere tutte, ovunque si trovino».

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Le prospettive future

Il sistema Lunit, operativo per 20.000 mammografie, sarà centrale anche per i progetti futuri. Si sta valutando, ad esempio, l’estensione dello screening alla fascia 40-44 anni, oggi esclusa soprattutto per ragioni organizzative: se verrà validata la lettura dell’intelligenza artificiale come una seconda lettura diagnostica, si potrà pensare a un ampliamento del programma abbassando l’età delle donne convocate.

Al di là dell’intelligenza artificiale, per il successo della campagna di screening mammografico occorre riuscire a coinvolgere un numero crescente di donne: oltre al camper che si recherà nelle piazze dei comuni e al sondaggio tra le attuali aderenti al programma per chiedere quali cambiamenti apporterebbero, la Sette Laghi ha avviato un corso per i medici di medicina generale per coinvolgerli nell’individuzione dei fattori di rischio familiari ed ereditari.

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Pubblicato il 21 Ottobre 2025
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