La lontra nel Ticino: un nuovo piano di monitoraggio per il tratto italiano del fiume
Dopo decenni di assenza, la lontra europea potrebbe tornare a popolare il Ticino. Un progetto italo-svizzero studia habitat, risorse e minacce per favorire il ritorno stabile di questo raro mammifero nei nostri fiumi
(Foto di Alessio Minici)
La lontra europea (Lutra lutra) è un affascinante mammifero legato agli ambienti fluviali, da tempo minacciato dall’inquinamento delle acque, dalla diminuzione delle risorse alimentari (soprattutto pesci) e dalla frammentazione ed alterazione degli habitat naturali. Proprio questi elementi, insieme alla persecuzione diretta, sono stati alla base dell’estinzione avvenuta qualche decennio fa in Svizzera e sulla porzione italiana delle Alpi.
Da una situazione estremamente critica, oggi la lontra sta vivendo una fase di recupero ed espansione, iniziata in Europa a partire dalla fine degli anni ’90. In Svizzera, più di 25 anni dopo la sua scomparsa, la specie nel 2016 è riapparsa in diversi bacini idrografici, tra cui quello del fiume Ticino, e anche in Italia si registrano segnalazioni in zone nelle quali la lontra era considerata assente (come Val Chiavenna e Valtellina, oltre che Friuli e Alto Adige), anche se non nella porzione italiana del fiume italo-svizzero.
Proprio in questo contesto si inserisce Iniziativa Ticino, il programma transfrontaliero Italia -Svizzera che si concentra sulla tutela del paesaggio fluviale dell’omonimo fiume. Dato che il Ticino è un ambiente potenzialmente favorevole per il ritorno spontaneo della lontra, l’intenzione è quella di “accompagnarne” il ritorno, attraverso il monitoraggio (della specie, delle sue prede, del suo habitat), la ricerca scientifica e soprattutto favorendo la coesistenza con le attività umane.
In particolare, per valutare se il Ticino offre una adeguata disponibilità alimentare alla lontra, nell’ambito del progetto Interreg ECO4TICINO un gruppo di esperti guidato dal professor Paolo Tremolada e dal dottor Alessandro Balestrieri (Università degli Studi di Milano – La Statale) ha elaborato un piano di campionamento della fauna ittica nella porzione italiana del fiume, suddividendone il corso a sud del Lago Maggiore in tre settori e scegliendo dei percorsi adatti a monitorare le zone più promettenti in base ai passati segni di presenza della lontra e ai dati raccolti con fototrappole. A differenza dei monitoraggi precedenti, questa nuova fase introduce un campionamento quantitativo: oltre a identificare le specie di pesci presenti, saranno infatti rilevati anche peso e dimensioni delle possibili prede al fine di stimare la biomassa per unità di superficie e valutare la qualità e abbondanza delle risorse trofiche disponibili per la lontra.
Il piano di campionamento che verrà messo in atto nei prossimi mesi servirà inoltre per ottenere un quadro aggiornato della fauna ittica del fiume Ticino, oggi profondamente modificata: molte specie autoctone sono regredite, mentre si è assistito a una forte espansione dei pesci alloctoni. Il monitoraggio coprirà l’intero tratto sub-lacuale del fiume, offrendo dati fondamentali per valutare lo stato di salute dell’ecosistema fluviale e la possibilità concreta di un ritorno spontaneo ma stabile della lontra nel territorio del Ticino. Particolare attenzione sarà rivolta anche al monitoraggio di anfibi, fonte trofica secondaria. Parallelamente, nelle stesse stazioni utilizzate per il monitoraggio della fauna ittica sarà valutata la qualità delle acque secondo gli standard previsti dalla Direttiva Quadro sulle Acque e verificata la possibile presenza della lontra.
Si prevede inoltre uno studio della connettività con le popolazioni sorgente, utile a stimare le possibilità di una ricolonizzazione naturale dell’area, e un’analisi dei principali fattori di rischio, come l’inquinamento, i cambiamenti climatici, le infrastrutture idroelettriche e la mortalità da investimento stradale, per redigere un piano volto alla mitigazione delle pressioni individuate e valutare l’idoneità per la lontra degli habitat presenti nel bacino idrografico attraverso modelli ecologici già validati. Per garantire una gestione coordinata del territorio tra Italia e Svizzera, con l’obiettivo di tutelare la biodiversità e ripristinare la funzionalità degli ecosistemi a livello di paesaggio, verrà inoltre costituito un gruppo di lavoro transfrontaliero. Una collaborazione che rappresenta una condizione necessaria per il raggiungimento degli obiettivi comuni e che costituisce un obiettivo più generale di Iniziativa Ticino.





