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“All’ospedale di Luino pazienti Covid debitamente isolati”

Il direttore generale della Sette Laghi scrive al sindaco per spiegare le misure di contenimento al pronto soccorso e la decisione di concentrare a Varese tutti i casi di contagio

ospedale di luino

Un presidio unico per intercettare pazienti potenzialmente positivi da inviare direttamente a Varese.
Sin dallo scorso 23 febbraio, l’Asst Sette Laghi ha organizzato la sua attività di accoglienza e gestione dei pazienti Covid, concentrando tutta l’attività al monoblocco di Varese e lasciando liberi gli altri presidi. Tutti i reparti, tranne i pronto soccorso organizzati per accogliere eventuali cittadini che si recavano direttamente in ospedale con sintomi. Nulla è stato lasciato al caso.

La direzione strategica dell’Asst Sette Laghi guidata dal dg Gianni Bonelli in una lettera risponde al sindaco di Luino Andrea Pellicini e agli esponenti d’opposizione che negli scorsi giorni avevano manifestato preoccupazioni circa i percorsi puliti del Confalonieri:

« Gentile Sindaco,
mi preme innanzitutto rassicurarLa sul fatto che la nostra Azienda, nella sua interezza, comprensiva quindi anche dell’Ospedale di Luino, è stata riorganizzata con tempestività per far fronte all’attuale emergenza e garantire così, da un lato, la corretta assistenza ai pazienti che fossero risultati positivi al Covid-19, dall’altro
tutte le misure idonee a prevenire e comunque contenere la diffusione del contagio.

Così, già il 23 febbraio scorso, nel Pronto Soccorso di Luino era in funzione un pretriage per individuare, prima dell’accesso alle sale, i pazienti potenzialmente colpiti dal nuovo Coronavirus, per i quali era già stato predisposto un percorso dedicato e separato.

Una soluzione di tipo organizzativo del tutto funzionale, che i lavori strutturali di questa settimana permetteranno di efficientare, rendendo ancora più netta la divisione dei percorsi.

Solo per le prime due settimane di emergenza, inoltre, quando il tempo di attesa per l’esito di un tampone poteva essere anche di alcuni giorni (perché doveva
essere analizzato nel centro di riferimento regionale), accanto ad un’area osservazione individuata in Pronto Soccorso in cui ospitare i pazienti in attesa di tale risultato, sono state individuate due camere all’interno del reparto di Medicina in cui tenere gli eventuali ulteriori pazienti in questa situazione, adottando tutti gli accorgimenti del caso fino al trasferimento a Varese in caso di positività.
Sulla base dell’organizzazione così predisposta, è da escludere che un paziente positivo o potenzialmente positivo al Sars Cov2 sia stato ricoverato all’Ospedale di Luino.

In questo contesto di pandemia, nelle fasi di organizzazione, un paio di pazienti sono rimasti in osservazione in attesa dell’esito del tampone dal Centro
regionale, in un reparto di degenza, opportunamente isolati, fino al loro trasferimento a Varese.

Piuttosto, è capitato che un paio di pazienti, già ricoverati e con tampone negativo, siano successivamente risultati positivi: si tratta di un’evenienza tutt’altro che anomala nel contesto di una pandemia, soprattutto tenuto conto dei limiti diagnostici di sensibilità, specificità, valore predittivo positivo e valore predittivo negativo del test disponibile e del periodo di incubazione del virus. Proprio per questo, tale evenienza è stata gestita sulla base delle procedure già definite con il trasferimento all’Ospedale di Circolo dei pazienti in questione e l’adozione di ulteriori misure per il contenimento dell’infezione.

Accanto all’assistenza, la nostra priorità è la tutela di tutti i nostri dipendenti, perseguita mediante la piena, puntuale ed immediata applicazione delle indicazioni in materia fornite dal Ministero della Salute e da Regione Lombardia, in una dialettica costante con i Rappresentati dei Lavoratori per la Sicurezza, le figure
deputate allo scopo, elette per fungere da interlocutori con l’Azienda in tema di sicurezza. E il numero estremamente ridotto di dipendenti risultati positivi al Sars Cov2 dai controlli della Sorveglianza Sanitaria rappresenta la conferma più evidente che ci si sta muovendo correttamente.

Proprio per questo, si ritiene non solo opportuno, ma doveroso intervenire sui social media e su qualunque altro canale in cui venissero riscontrati commenti irrispettosi dell’intenso quotidiano impegno di ogni dipendente dell’Azienda. Non è ordinaria l’emergenza che bisogna fronteggiare. Ma altrettanto straordinario è quello che stiamo facendo a Varese e in tutti i Presidi e le strutture ambulatoriali della nostra Azienda».

Il prof. Francesco Dentali, direttore della Medicina di Luino, spiega com’è organizzato l’Ospedale di Luino

Pubblicato il 10 Aprile 2020
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