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Ospedale di Angera: Maroni e Alfieri litigano sulle responsabilità

Botta e risposta tra il Governatore lombardo e il segretario del PD. Maroni scarica la responsabilità su Roma ma Alfieri ricorda: "Dal 2010 a oggi avresti potuto salvare quel punto nascita"

La protesta delle mamme per l'ospedale di angera

Il punto nascita chiude, le madri scendono in piazza e la politica litiga rinfacciandosi le responsabilità.

La decisione di togliere il punto nascita all’Ondoli di Angera e ad altri 6 ospedali lombardi viene criticata dal Governatore Roberto Maroni che addossa tutta la responsabilità sul Governo e sul Ministro Lorenzin: « Avremmo voluto non solo tenerli aperti, ma anche metterli in sicurezza. Porre un limite di nascite ha certamente senso, per garantire la sicurezza di chi si rivolge a queste strutture, perchè può esserci una complicazione importante nel cuore della notte e bisogna essere certi che qualunque struttura sia in grado di intervenire. Ma noi eravamo disposti a garantirla comunque. Avevamo anche trovato le risorse, nell’ambito dello stanziamento di 500 milioni nel triennio per la Sanità proprio per garantire che tutti i punti nascita, anche quelli con meno di 500 nati l’anno, fossero in piena sicurezza».

Una posizione duramente criticata dal Presidente del PD lombardo Alessandro Alfieri: « Maroni non faccia il furbo e si assuma le sue responsabilità. L’organizzazione della sanità è di competenza regionale, non faccia scaricabarile su Roma. Come sa benissimo il presidente, questa è una decisione presa dal Governo Berlusconi, di cui lui era ministro, poi confermata dall’intesa tra Stato e Regioni. Per la Lombardia l’ok venne dato dall’allora assessore alla Salute il leghista Luciano Bresciani. Nel 2015, su insistenza del Pd, il Governo Renzi ha introdotto la possibilità di prevedere deroghe come nel caso dei presidii di montagna. Se Maroni avesse voluto, avrebbe avuto tutto il tempo di risolvere la questione rafforzando il reparto di pediatria e dotando l’ospedale di Angera della terapia intensiva neonatale, unico modo per garantire gli standard di sicurezza per la mamma e il bambino. Ed invece, come capita spesso, ha lasciato che le cose accadessero senza prendere le dovute precauzioni. Ora rimedi ai danni fatti esclusivamente dai suoi Governi».

E se sulle responsabilità c’è dissenso, l’attenzione ora è sul futuro: « Trattandosi di un obbligo che ci viene imposto dal Governo – ha detto ancora Maroni -, non possiamo fare altro che aderire a queste disposizioni, attuandole. Vogliamo tuttavia capire come possiamo intervenire per ridurre il danno creato dal Governo. Cercheremo con i cittadini, con il territorio, con i sindaci, con gli amministratori e con gli operatori delle alternative, che diano soddisfazione all’esigenza che ci viene dai cittadini. È un impegno che prendiamo».

Sulla chiusura della pediatria interviene l’assessore al Welfare Giuliuo Gallera: « Per quanto riguarda il reparto di Pediatria dell’ospedale di Angera abbiamo un problema diverso. Siamo stati costretti a sospendere il servizio perchè non troviamo pediatri, nonostante siano stati emanati bandi per il loro reclutamento. Ripartiremo con maggiore intensità d’azione, magari inserendo incentivi maggiori, vogliamo che il reparto riparta, ma non possiamo farlo senza il personale necessario. Questo è quello che possiamo fare, garantiamo la massima attenzione al presidio di Angera»


La politica di riordino dell’attività sanitaria sta innescando una serie di polemiche nei territori per gli interventi che indeboliscono l’offerta ospedaliera:
qui il riassunto.

La nuova riforma della sanità porterà a cambiamenti nell’attuale assetto organizzativo. L’ospedale non sarà più il centro dell’offerta ma sarà in rete con il potenziamento dei presidi territorial: ecco le linee

Pubblicato il 12 Dicembre 2016
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