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Cartoline dal lungolago a dieci giorni dal voto

Un giorno a Luino per un live blog che ha raccolto i pareri di molti lunensi in vista delle elezioni di fine mese. Il giorno di mercato, le frazioni e i consigli dei sindaci vicini

Luino

Raccontiamo quello che abbiamo visto perché vedere tutto di Luino, ascoltare tutti e percepire ogni sensazione è difficile specialmente in una giornata che gonfia la città per via del mercato storico: “Sono qui – ha detto una turista in francese – perché voglio visitare una cosa che non si trova dappertutto: un mercato antichissimo in una città che si affaccia su un lago stupendo”.

IL LASCITO DEL MERCOLEDI’ – Per parlare dei bisogni di Luino da descrivere, impacchettare e spedire ai cinque partecipanti alla contesa elettorale forse si deve partire da qui, dalle parole di questa turista che insieme ad un’amica e ai rispettivi mariti abbiamo incontrato al mattino presto: sfidavano i dieci gradi e il vento forte per venire quasi al limite territoriale che sfiora la Svizzera. Questo è ciò di unico che la città può offrire. Una banalità? Certo, già detto, già sentito. Ma in nessun altro territorio della provincia di Varese, in nessun’altra città ben più grande e coi galloni delle università sulle spalle – Castellanza o Varese – si nota una concentrazione di giovani che parlano così tante lingue: e’ vero, succede per un giorno, ma fa impressione. Una babele mitigata dalla preparazione di alcuni ambulanti che padroneggiano il tedesco. Ma a questi giovani che visitano oggi Luino, cosa “resta attaccato” della città? Che stimoli avranno per ritornarci?

Il primo capitolo, ascoltando anche i commercianti del mercato e non ha solo come titolo: “Cosa fare del mercoledì”. Porta con sé un quesito: lasciare la città così, o pensare ad un rilancio capace di capitalizzare la visita di così tante persone in città, ipotizzando un ritorno, magari interagendo con le località di partenza? Questo è il riassunto delle tante parole ascoltate nella giornata di oggi che, si badi, non sono solo quelle che corrispondono ai volti fotografati. Sono molte di più: si traducono in pezzi di discorso captati qua e là, o registrati ma non scritti per mancanza di tempo o per via della timidezza di chi, pronunciandoli, ha chiesto il tenore della confidenza.

FUORI DALLA CARTOLINA – Alla fine del lungolago e delle ondine, dei selfie e delle facce sorridenti delle compagnie di giovanissimi che si sfamano a panini, fuori dalla cartolina, insomma, ci sono le frazioni. Ne abbiamo scelte tre – ve ne sono diverse altre – che grosso modo corrispondono ai due versanti della valle del Tresa – Voldomino e Creva – e ad un paese nel paese: Colmegna.

In tutte e tre le frazioni si sente la distanza dal centro. La si sente nei desideri dei residenti che sono combattuti fra la gelosia del luogo in cui vivono, e la consapevolezza che il “centro” del paese, della città, si trova comunque altrove. C’è chi recrimina l’impiego di risorse – anche in tempi molto addietro, lustri – per abbellire piazze che potevano venir impiegate per il lampione di Voldomino o per riempire la buca nella strada a Creva.

Colmegna verrebbe da dire: non pervenuta: il tempo – freddo e ventoso – e il momento della visita, alla metà del pomeriggio, ha permesso di fare un bel giro nella bella frazione a lago e ad incontrare in quasi un’ora di permanenza in strada una sola persona, una giovane che però ha parlato di cos deve affrontare un giovane per vivere quando mette la testa fuori casa.

Ma il vero convitato di pietra per tutte le persone con cui si è scambiata una parola ha un nome de è il lavoro. Dal giovane universitario, al barista, al disoccupato, tutti fanno riferimento allo stipendio che non c’è, che va e viene e alla difficoltà del quotidiano; altra questione difficile, su cui gli amministratori devono cercare di concentrare tutti gli sforzi disponibili: le cause sono globali, ma chi vive qui cerca risposte locali.

I VICINI DI CASA – Far parlare i sindaci vicini ad un centro come Luino con le peculiarità di un territorio come il Luinese è un obbligo a cui un giornale, prima che un sindaco, non può sottrarsi. E allora i sindaci in carica di quattro comuni (Maccagno con Pino e Veddasca, Agra, Dumenza, Tronzano Lago Maggiore) coinvolti nel nostro viaggio in città hanno dato delle idee. E hanno detto chiaramente che vogliono Luino come “hub” di servizi, come snodo fra le esigenze locali, a volte localissime e ciò che sta fuori da questa “area vasta” schiacciata fra Lago, montagna e Svizzera. I processi di accorpamento in atto e quelli già compiuti, che rappresentano un dato di fatto, devono vedere la città complice, partner attiva, e non spettatrice del futuro. Magari tanto attiva da riuscire, nel frattempo, ad attirare capitali per almeno riuscire a dotare la città di una capacità ricettiva degna dell’aggettivo turistico: questione da cui si parla oramai da decenni.

GUARDA E RIGUARDA LA GIORNATA DI MERCOLEDI’ 20 MAGGIO

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it
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Pubblicato il 20 Maggio 2015
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