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Avanzano i contratti “pirata” nel comparto socio-sanitario. FP Cgil: “Sarà l’autunno dei mancati rinnovi contrattuali”

Il sindacato è preoccupato per la tenuta del sistema socio-sanitario. Nella nostra provincia a rischio il futuro e la sostenibilità di circa 4.000 lavoratori

RSA

L’autunno appena cominciato rischia di gelare le aspettative di migliaia di lavoratori in Provincia di Varese. Il mancato rinnovo dei contratti dei settori cosiddetti socio- sanitario e socio-assistenziale e la contemporanea avanzata dei contratti “pirata”, siglati da organizzazioni sindacali non rappresentative al ribasso, stanno mettendo a rischio il futuro e la sostenibilità di circa 4.000 lavoratori solamente nella nostra provincia. Un dato importante e preoccupante, considerata l’implicazione sociale di un’eventuale fuga di operatori dalle Rsa, dalle Rsd (Residenze Sanitarie per Disabili) e dai servizi territoriali a loro connessi; lavoratori che, per rimanere in tema di attualità, lavorano con salari orari inferiori al “salario minimo”, avendo attraversato senza adeguamenti l’aumento dell’inflazione dell’ultimo triennio.

Il messaggio della Funzione pubblica Cgil Varese

«È una situazione inaccettabile, che i datori di lavoro scaricano sulla Regione, che pare aver completamente dimenticato il settore, – scrive la Fp Cgil -ma recuperano sui lavoratori, non garantendo rinnovi adeguati né dal punto di vista economico né da quello normativo. Abbiamo attivato una serie di iniziative a livello Nazionale a difesa di questi lavoratori: si è tenuto il 27 settembre, nella piazza della Prefettura di Milano, lo sciopero dei lavoratori Aiop Rsa, la cui controparte (l’ospedalità privata laica) ha disertato le trattative di rinnovo; è stato proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori Anfass – che conta in Provincia quasi 400 lavoratori – che, a seguito dell’attivo del 28 settembre, proseguirà con le iniziative territoriali di presidio e rivendicazione; e infine è attiva la vertenza rispetto al ccnl Anaste, i cui promotori si sono sfilati dalla trattativa con le categorie delle Funzioni Pubbliche Cgil, Cisl e Uil, firmando un rinnovo insufficiente con sindacati dalla rappresentatività trascurabile. Un contratto che, pericolosamente, si sta facendo largo anche nel nostro territorio. Proprio quest’ultima vertenza deve spingere ad una riflessione, anche politica: in una Regione come la Lombardia, è accettabile che strutture che applicano contratti pirata continuino ad accedere all’istituto dell’accreditamento dei posti letto, a spese di lavoratici e lavoratori? Che, in pratica, eroghino un servizio per nome e per conto della Regione? Crediamo francamente che la risposta debba essere no. Perciò chiudiamo rivolgendoci a tutti i cittadini di questa provincia: nel corso delle prossime settimane e dei prossimi mesi avrete l’opportunità di schierarvi al fianco di lavoratori che svolgono un ruolo cruciale per la tenuta del sistema sociosanitario (l’assistenza ad anziani, a disabili, anche dal punto di vista diurno e domiciliare). Non cogliere l’opportunità significherebbe mostrarsi indifferenti, accettando che le conseguenze ricadano su coloro i quali sono più fragili»

Pubblicato il 06 Ottobre 2023
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