Metalmeccanici, a Varese la conferenza unitaria sul nuovo contratto
I sindacati: “Un accordo atteso, ora la parola ai lavoratori”. Previste oltre 200 assemblee
Una conferenza stampa unitaria alla Camera del Lavoro di Varese ha aperto la fase decisiva dell’ipotesi di contratto nazionale dei Metalmeccanici, ora all’esame delle assemblee. Presenti i tre segretari generali: Nino Cartosio (Fiom), Gennaro Aloisio (Fim Cisl dei Laghi) e Fabio Dell’Angelo (Uilm).
Un contratto che nel Varesotto interessa oltre 40mila addetti, parte dei 2 milioni di metalmeccanici italiani. Per arrivare al testo attuale sono stati necessari 40 mesi di trattative e 40 ore di sciopero.
Da oggi e fino ai primi di febbraio si svolgeranno più di 200 assemblee in provincia, mentre a gennaio saranno le grandi aziende meccaniche a esprimersi sull’accordo. Il cuore dell’intesa prevede un aumento salariale di 205 euro, erogato in quattro tranche, superiore all’inflazione prevista, con meccanismi automatici di recupero qualora venisse superata.
Per la prima volta è inoltre introdotta una riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario: da 4 a 8 ore in meno a seconda dei turni. Sul fronte della precarietà, dal 1° gennaio 2026 i lavoratori somministrati che supereranno i 48 mesi nella stessa azienda matureranno il diritto all’assunzione stabile.
Dal 1° gennaio 2027, i contratti a termine oltre i 12 mesi potranno essere stabilizzati se sarà regolarizzato almeno il 20% dei precari precedenti. Ora l’ultima parola spetta ai lavoratori, che hanno seguito con apprensione mesi di silenzio della controparte e un confronto lungo e complesso. «Il contratto è a portata di mano», ricordano i segretari, nonostante difficoltà e mobilitazioni. Nel corso dell’incontro non sono mancati riferimenti alla vertenza Beko: mercoledì 10 dicembre alle 16 è previsto un presidio davanti alla Provincia di Varese, mentre martedì 13 gennaio si terrà una manifestazione davanti alla sede di Regione Lombardia.










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