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Reddito di cittadinanza, giro di vite sui controlli. Nei primi dieci mesi dell’anno respinte 240mila domande

Altre 50mila sono state sospese. Vengono respinte per lo più per la mancanza del requisito della residenza in Italia e per false o omesse dichiarazioni relativamente alla posizione lavorativa

reddito di cittadinanza

Nei primi mesi dell’anno l’Inps ha respinto in automatico 240 mila domande per ottenere il reddito di cittadinanza, altre 50mila sono state sospese e sottoposte ad ulteriori controlli, su un totale di 1.290.000 domande pervenute all’istituto di previdenza.
L’Inps ha attuato un sistema di controlli centralizzati sulla sussistenza dei requisiti previsti dalla legge, affiancato da verifiche ex post a cura delle sedi territoriali sulla veridicità delle dichiarazioni ed individuare i comportamenti opportunistici e fraudolenti. Pertanto, il sistema dei controlli è stato progressivamente rafforzato con l’obiettivo di accertare la veridicità delle dichiarazioni rese, verificando preventivamente le informazioni in possesso dell’Inps e di altre amministrazioni pubbliche, e anticipando i controlli anche in ottica “antifrode”.

In particolare, i motivi o “indicatori di rischio” per cui vengono respinte o sospese sono i seguenti: mancanza del requisito della residenza in Italia, false o omesse dichiarazioni relativamente alla posizione lavorativa dei componenti il nucleo familiare, false dichiarazioni circa la composizione del nucleo familiare. Sono soprattutto i primi due a determinare il respingimento della domanda.
Quando i sistemi Inps rilevano domande che presentano gli indicatori di rischio appena citati, le istanze vengono immediatamente respinte dalla procedura che gestisce la misura, ovvero sospese nei casi in cui si rendano necessari ulteriori approfondimenti, comunque sempre in via preventiva rispetto al pagamento del beneficio.

Pubblicato il 09 Dicembre 2022
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