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Difficili da trovare e con prezzi alle stelle, il mercato impazzito delle materie prime

Si va dai metalli ferrosi al legno, dalle sostanze chimiche ai semiconduttori. Secondo un'indagine di Univa quasi il 90% delle imprese ha subito rincari. Rossi (Whirlpool): "Non c'è una sola causa. È una tempesta perfetta"

sicurezza Whirlpool

L’elenco dei materiali difficili da reperire sul mercato è lungo: si va dai metalli ferrosi al legno, dalle sostanze chimiche alle fibre tessili, fino ai semiconduttori. Il problema per le imprese non è solo avere un approvvigionamento sufficiente per continuare a produrre, ma anche i rincari che questi materiali con il tempo hanno subito. (nella foto: il reparto microonde della Whirlpool di Cassinetta)

Un fenomeno che ha colpito trasversalmente quasi tutti i settori dell’industria della provincia di Varese investita in pieno da questa ondata di ritorno della crisi economica generata dalla pandemia. I dati relativi all’indagine congiunturale del primo trimestre del 2021 condotta dall’Unione industriali della provincia di Varese parlano chiaro: nei primi mesi dell’anno l’88 per cento delle imprese interpellate ha dichiarato di aver rilevato un sensibile incremento dei prezzi delle materie prime.

Sono i metalli di base, ferrosi e non (segnalati dal 39,5% delle imprese intervistate) a registrare il maggior incremento di prezzo. A seguire i prodotti chimici di base, i solventi, coloranti e ausiliari (segnalati dal 30,2% e utilizzati in tutti i settori) e i polimeri per le materie plastiche (segnalati dal 27,9% e anch’essi utilizzati in tutti i settori).

È UN FENOMENO CHE COLPISCE MULTINAZIONALI E PMI

L’industria del bianco e l’automotive risentono molto di questa situazione. Le difficoltà di approvvigionamento rispetto all’acciaio, ai semiconduttori e alle componenti elettroniche scandiscono il ritmo un pò a singhiozzo delle produzioni. «Quello che vive il mondo lo viviamo anche noi  – spiega Manuel Rossi, direttore dello stabilimento Whirlpool di Cassinetta di Biandronno – Ogni giorno facciamo lo sforzi di minimizzare gli impatti di questa situazione sulla produzione. Comunque, per quanto riguarda l‘acciaio le cose sono migliorate, anche se la domanda continua ad essere superiore all’offerta».

Essendo una multinazionale, Whirlpool si muove su tutti i canali che ha a disposizione sia per l’acciaio che per le componenti elettroniche, in questa fase la vera spina nel fianco delle aziende di elettrodomestici. «A me una cosa del genere non era mai capitata – continua Rossi – per lo meno non con una fenomenologia così diffusa e trasversale a tutti i mercati e settori. Non c’è una sola causa che l’ha generata. Sicuramente la pandemia ha influito, ma c’è poi la situazione generata dal blocco del Canale di Suez che ha creato una surplus di domanda, cioè oltre quello che era rimasto bloccato sulle navi. È una sorta di tempesta perfetta dove convergono più fattori scatenanti. In Whirlpool lavoriamo quotidianamente a stretto contatto con i nostri fornitori per assicurarci di poter produrre con continuità e mantenere il nostro consueto livello operativo».

GLI IMPATTI  DELL’AUMENTO DEI PREZZI

Secondo il report dell’Unione industriali, la gran parte delle imprese  che ha registrato aumenti nei prezzi delle materie prime e dei semilavorati prevede che questo avrà un impatto sui costi di produzione nel medio lungo periodo, portando da un lato a un aumento dei prezzi di vendita (come stimato dal 25%), dall’altro a una riduzione dei margini di profitto (stimato dall’8%) e nella maggior parte dei casi (67%) ad un mix dei precedenti fattori.

Pubblicato il 31 Maggio 2021
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