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Accettare pagamenti con il telefonino: l’idea arriva da due 20enni del lago Maggiore

Jacopo Vanetti, 26 anni di Sesto Calende, con il suo socio Giuseppe Saponaro, 27 enne di Castelletto Ticino, ha da tre anni una azienda che crea un lettore bancomat utilizzabile con gli smartphone

Fare imprese internazionali in Italia si può, e pure brillantemente. E per fare impresa in Italia a volte non c’è nemmeno bisogno di generazioni intere di lavori e capitali di famiglia, come sembrerebbe ormai nel destino della nostra ingessata economia: malgrado tasse, chiusura delle banche, norme ballerine e pochi aiuti per i giovani, c’è chi riesce a mettersi in luce con idee innovative potenzialmente utili in tutto il mondo.

L’abbiamo scoperto durante la assemblea annuale dei giovani industriali dell’Unione industriali della provincia di Varese, che ha fatto scoprire alcune storie di azienda emblematiche: non solo perchè dimostrano la vivacità dello spirito imprenditoriale varesino, ma anche la sua gioventù.

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Jacopo Vanetti
, 26 anni di Sesto Calende,  con il suo socio Giuseppe Saponaro, 27 enne di Castelletto Ticino, ha da tre anni una azienda che crea un pos utilizzabile con gli smartphone: cioè, un aggeggio che permette di fare i pagamenti elettronici senza grandi strutture, che costa 39 euro per acquistarlo e una percentuale per ogni transazione. Una bella idea, che può rivelarsi ancora più strategica quando, a giugno, entrerà in vigore la legge che imporrà i pagamenti Pos a tutti i professionisti e i commercianti.

«Siamo quattro società, in Europa, a fornire un servizio del genere. E siamo gli unici che realizzano sia il software che l’hardware, che è “made in Lombardia” – spiega Jacopo – In concorrenza abbiamo una azienda Finlandese (iZettle) e due tedesche (Sumup e Payleven), tutte con fatturati di svariati milioni di euro. Noi siamo i piccoletti… ». 
Piccoletti non solo dal punto di vista del bilancio, ma anche dell’età: Jacopo e Giuseppe del resto non fanno nulla per nasconderla, vestendo come si vestono i ventenni e arrgomentando la loro idea con quel modo schietto che solo i giovani sanno così bene usare.

Forti della potenza della loro proposta che li vede competere in Europa con soli tre grandi senza alcuna paura, ora possono raccontare le loro –  parecchie – soddisfazioni: «Come l’acquisizione di un accordo con una banca australiana, per esempio» o le idee in più che sono tipiche della creatività italiana e dell’atteggiamento smart dei giovani: «Dal nostro apparecchio si possono inviare i rendiconti trimestrali al commercialista, o gestire più banche insieme, scegliendo giorno per giorno su quale conto far confluire i pagamenti».

Pubblicato il 30 Maggio 2014
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