“Territori 2024” la storia locale come laboratorio di memoria e futuro
Sotto la direzione scientifica di Gianmarco Gaspari ed Enzo Rosario Laforgia, il nuovo numero della rivista pubblicata da Macchione Editore esplora la provincia di Varese e Como come crocevia di persone, paesaggi e culture
“Territori 2024” (Macchione Editore) nasce come invito a guardare la storia locale non come racconto marginale, ma come chiave per leggere il presente. Sotto la direzione scientifica del professor Gianmarco Gaspari, direttore del Centro Internazionale di Ricerca sulle Storie Locali e le Diversità Culturali dell’Università dell’Insubria, e dello storico Enzo Rosario Laforgia, il volume raccoglie quattordici testi che intrecciano biografie, ambienti e istituzioni in un mosaico di esperienze radicate nella provincia di Varese e Como.
Il secondo numero di “Territori” conferma il ruolo di rivista-laboratorio, capace di unire rigore accademico e sguardo civile, per raccontare come le storie locali continuino a generare significati universali.
Gaspari richiama la lezione di Constance McLaughlin Green, pioniera degli studi di comunità, e definisce la storia locale come una pratica “glocale” capace di connettere le vite materiali e morali di una comunità alla grande storia. In questa prospettiva, la provincia non è più periferia, ma un laboratorio di memoria, cultura e futuro, dove le identità locali dialogano con i processi globali.
Pubblicato da Macchione Editore, il volume coniuga ricerca scientifica e partecipazione civile. Il saggio di apertura, “Changes in the Community” di McLaughlin Green, tradotto da Claudia Biraghi, offre la chiave interpretativa dell’intero progetto: studiare le comunità come equilibri dinamici tra continuità e trasformazione. Su questa base si sviluppano gli altri contributi, accomunati da un metodo comparativo e da un uso integrato di fonti statistiche, personali e documentarie.
Gli autori esplorano i nodi civili, artistici e sociali del territorio. Roberta Lucato indaga la genesi della tutela del paesaggio e il caso del Sacro Monte di Varese, Enzo Rosario Laforgia analizza i fermenti politici del primo dopoguerra e le origini del fascismo locale, Brunella Massacesi confronta le visioni di Marinetti e Hitler sull’arte moderna, Luigi Ambrosi ricostruisce il radicamento del Movimento Sociale Italiano nel dopoguerra.
Insieme, i saggi riflettono sulle tensioni tra centro e periferia, tradizione e modernità. Accanto ai temi politici, trovano spazio le memorie culturali e artistiche: il viaggio di Bacchelli sul lago di Como, di Piero Dettamanti, le fotografie inedite di villa Toeplitz e le esplorazioni di Edvige Mrozowska Toeplitz in Asia, nel saggio di Sara Fontana, raccontano un paesaggio aperto, fatto di incontri e cosmopolitismo. Stefania Stevanin fa della Valle Intelvi un modello di comunicazione del patrimonio, mentre Claudia Biraghi analizza i resoconti di viaggio ottocenteschi su Varese, anticipando la nascita di una coscienza identitaria moderna.
Non mancano contributi di taglio filologico e linguistico. Paolo Lepore riscopre le donazioni civiche di Plinio il Giovane, Elena Valentina Maiolini studia il lessico del rancore nei Promessi sposi, Renzo Dionigi riflette sul linguaggio medico e sugli anglicismi scientifici, ribadendo il valore della parola come strumento di conoscenza condivisa.









