StregaVarese, “Le ripetizioni” di Giulio Mozzi: quelle vite immaginate che non vogliamo vedere
Il romanzo dello scrittore padovano costringe il lettore a fare i conti con le vite segrete del protagonista e con la necessità di fare i conti con ciò che disturba e inquieta l'anima
“Le ripetizioni” di Giulio Mozzi, semifinalista del Premio Strega 2021, edito da Marsilio, è il primo romanzo dell’autore padovano della sua trentennale carriera di scrittore. Fino ad ora aveva pubblicato raccolte di racconti, libri di poesie e manuali di scrittura creativa.
Definire “Le ripetizioni” un romanzo, così come lo potrebbe intendere il lettore medio (cioè il sottoscritto), è impossibile. Sin dal titolo si capisce che la scansione del tempo non è consequenziale, non c’è una vera trama e realtà e finzione si sovrappongono fino a far perdere volutamente l’orientamento a chi legge. La scrittura creativa di Mozzi prende per mano il lettore e lo porta dove vuole, negli angoli più bui del pensiero.
Tra le pagine del libro di Mozzi ci si ritrova in un 17 giugno infinito, su un treno che fa la spola tra Roma e Padova, davanti ad una fotografia che riemerge dal passato, in una stanza con un cane sgozzato e due uomini che fanno l’amore, davanti al profumo di una pianta che riaccende falsi ricordi, in una delle tre vite del protagonista Mario.
Una è la vita che trascorre con Viola, la sua fidanzata di Padova la cui vita è a sua volta doppia, un’altra è quella che vive a Roma con Bianca e con la di lei figlia (che forse è anche figlia di Mario o forse no), la terza è quella con Santiago, un giovane dedito a pratiche sessuali estreme a cui il protagonista prende parte.
Mario sembra surfare sulle onde della vita senza che nulla possa turbarlo. Si ferma allo strato superficiale di tutto, non sa o non vuole sapere chi ha davvero davanti. Vuole sposare Viola ma ignora volutamente il fatto che conduca una seconda vita, vuole aiutare la ex-fidanzata Bianca e la figlia Agnese ma non verificherà mai se davvero la bambina è sua figlia, si spinge con Santiago oltre ogni limite immaginabile nelle sue perversioni sessuali e non batte ciglio nemmeno davanti al sacrificio estremo. Sempre in cerca di un maestro o di una situazione che lo renda subalterno e mai protagonista sia nell’amore che nella vita sociale e nel lavoro.
Tutto si ripete in una sequenza infinita che scorre come su un rullino, come la serie di fotografie scattate in occasione di una mostra e che va a ricercare fino a casa dell’artista che le aveva custodite. Una ricerca continua dell’anima, quella di Mario, che non riesce mai a vedere tranne in un’istante, mentre si guarda allo specchio.
Tra realtà ripetitiva e invenzione necessaria ad uscire dalla monotonia, Giulio Mozzi ci mette qualcosa di sè dentro questo romanzo: il protagonista ha molto in comune con lui, dalla professione alla città di appartenenza fino a quel 17 giugno che per lo scrittore è la sua data di nascita e per Mario è il giorno in cui tutto accade (che sia vero o no). Da un punto di vista psicanalitico si potrebbe addirittura pensare che le vite del protagonista siano la parte inespressa dell’autore ma anche di ognuno di noi.
I vari capitoli sono il frutto di un lavoro di limatura che accompagna Mozzi da lungo tempo, racconti sparsi che improvvisamente si fanno romanzo, spunti di vita quotidiana, di cronaca nera, di sensazioni, fantasie e sentimenti vissuti e rielaborati da Mozzi lungo tutta la sua carriera. Il risultato mette in mostra qualcosa di oscuro, un pozzo senza fondo che spiazza e disturba ma costringe il lettore a cercare una sua strada tra i capitoli e trarne il significato che meglio crede. Libertà allo stato puro.
Scheda libro
Titolo: Le ripetizioni
Autore: Giulio Mozzi
Casa editrice: Marsilio
Prezzo di copertina: 17 euro
L’autore Giulio Mozzi presenterà “Le ripetizioni” mercoledì 9 giugno alle ore 18.30 in diretta sulla pagina Facebook di VareseNews per il progetto Strega Varese.
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