Quantcast

Ispra, nel magazzino 41 c’è l’arte post atomica

La mostra "Art Spaces" al Ccr è in un deposito temporaneo dei rifiuti nucleari, tra performance artistiche e giochi scientifici

arte ispra ccr

E’ davvero molto interessante la mostra allestita nell’area 41 del Ccr di Ispra, e che rappresenta con gusto un processo scientifico: come i bidoni delle scorie nucleari (non quelli già utilizzati, ovviamente) vanno verso lo smantellamento dei rifiuti pericolosi per arrivare a una decontaminazione completa.

L’esposizione, visitabile dal 29 settembre fino al 15 ottobre, è sostanzialmente divisa in due: da una parte le opere d’arte, in un contesto museale, con luci e musiche di atmosfera, e dall’altra un percorso che mostra quali sono i processi per giungere alla ripulitura definitiva dei rifiuti nucleari.

A Ispra hanno funzionato, com’è noto, due reattori nucleari dal 1964 fino agli anni Ottanta. E per i più curiosi è possibile anche vedere un modellino del reattore Essor, realizzato poco prima delle sua costruzione, che mostra in miniatura, ma non troppo, il nucleo e le varie strutture costruite all’epoca.

arte ispra ccr

“Tavola degli elementi in transito” di Antonio Bandirali

Girare tra le opere è divertente e l’arte è stata associata a un motivo di divulgazione molto importante per il territorio. Il Ccr presenta in questo modo le attività di disattivazione nucleare, e il nuovo impianto di stoccaggio temporaneo per i rifiuti radiologici, situato nel magazzino dell’area 41 nel quale si svolge la mostra (dove non arriveranno comunque rifiuti da altri paesi Ue)

Gli artisti sono stati straordinari – osserva Lorenzo Di Cesare responsabile tecnico del reattore nucleare – in soli tre mesi hanno pensato e realizzato le opere, a partire dai bidoni di stoccaggio. Il messaggio che ne è uscito è positivo, e riguarda la trasformazione e la messa in sicurezza della nostra area, e quindi del territorio, riportando tutto, come si dice in gergo, a “green field”, un prato verde”.

arte ispra ccr

“Passi Sicuri” di Roberto Barni

C’è una cartolina a doppio riflesso, tra i gadget, che mostra bene questo concetto: se inclinata in un certo modo, la cartolina mostra i due reattori nucleari di Ispra; se invece viene spostata l’inclinazione, l’immagine mostra lo stesso luogo senza reattori e con prati e campi fioriti.

Gli artisti hanno combattuto una sorta di “sfida del bidone”, per lavorare su una poetica un po’ complicata.  Elencare tutte le opere è difficile, ma certamente colpiscono la “Tavola degli elementi in transito” di Antonio Bandirali, i “Passi Sicuri” di Roberto Barni, “Altrimondi” di Luca Missoni, “Dove hai messo le tue scorie?” di Marcello Morandini. Una menzione particolare la dedicheremmo alle opere interattive di Pietro Pirelli: in “Radio drum, by man’s hand”, ad esempio, dove basta toccare una mano di plastica per far propalare delle onde sonore. Nella “Arpa di luce”, invece il suono incontra i raggi verdi proiettati da un muro, per una performance dello stesso Pirelli.

Orari d’apertura:

29 settembre – 15 ottobre 2017

·         Dal lunedì al giovedì: dalle 10.00 alle 13.00 per scuole e gruppi organizzati;

·         Sabato e domenica: dalle 11.00 alle 17.00 per il pubblico generale.

L’ingresso è libero previa registrazione:https://web.jrc.ec.europa.eu/rem/art.html#/meeting-view-screen/

È possibile registrarsi online dal 1° settembre 2017 e fino a 3 giorni prima della data scelta per la visita.

IT: “Per informazioni: JRC-ART-SPACES@ec.europa.eu

 

Pubblicato il 04 Ottobre 2017
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore