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L’infanzia sospesa di Sarah Maestri è “La bambina dei fiori di carta”

L'attrice luinese racconta e si racconta nel suo primo libro a metà tra il romanzo e la dolorosa autobiografia




Una lunga lettera a se stessa, per raccontarsi nella propria totalità, senza nascondere nulla e senza nascondersi ma trasmettendo un messaggio di speranza: può essere questa, in sintesi, l’essenza del libro La bambina dei fiori di carta, primo romanzo di Sarah Maestri edito da Aliberti, uscito in libreria la scorsa settimana e già esaurito. Di lei, dell’attrice luinese che partendo da una piccola città di provincia è riuscita ad avere successo nel mondo dello spettacolo, pensavamo di sapere tutto. Pensavamo, appunto. Era ciò che ci riferivano le interviste sui rotocalchi o quelle viste in tv. Finivamo per identificarla con i  personaggi interpretati nelle fiction o al cinema. Come ad esempio Alice, la ragazza semplice e delicatamente innamorata di Notte prima degli esami. C’è però un’altra Sarah, come c’è un altro lato, spesso gelosamente tenuto nascosto, in ognuno di noi. La vita non è solo momenti belli; è anche dolore, solitudine, malattia. Ciò che anche lei, l’attrice, ha sperimentato, da piccola ma non solo. La bambina dei fiori di carta non è un titolo casuale.

Per Sarah ha un significato intenso. E’ il ricordo del periodo trascorso all’ospedale di Pavia, nel reparto di oncoematologia pediatrica, dove è stata ricoverata all’età di quasi tre anni per una malattia emolitica. Una sospetta leucemia che, per fortuna, non era tale. Un periodo difficile, tenuto nascosto negli anni, che l’ha segnata profondamente. C’è anche questo nella sua vita, anche la malattia, come per tanti altri.

Ecco quindi che la bambina è la porta d’ingresso per entrare nella sfera privata di Sarah: non per sbirciare, per spiarla nell’intimità, ma per cogliere nuovi aspetti. L’attrice, la bambina, la figlia, la donna Sarah Maestri si racconta, senza maschere, senza segreti. Un romanzo – diario per far apprezzare il valore della vita, fatta anche di amore, amicizia, lavoro, affetti. Un’esistenza che è un alternarsi di gioia e di dolore, di grandi amicizie e di solitudine. Sentimenti spesso così differenti, ma reali. Questo il messaggio che Sarah ha scritto, nero su bianco: la necessità di mettere in primo piano l’essere rispetto all’apparire, il bisogno di andare all’essenza delle cose, la vita come un dono da vivere al meglio, intensamente, senza sprecarla. La sua è una storia da raccontare e da condividere. Ha scritto questo libro per parlare a se stessa, per accettarsi, quasi fosse un percorso di analisi psicologica interiore, portato fuori grazie alla scrittura.

Per prendere atto che non si può piacere a tutti, che non si può e non si deve essere troppo severi con se stessi. Un flusso emozionale, accumulato nel corso degli anni. Se prima di carta erano i fiori che faceva quando era ricoverata, bambina, all’ospedale di Pavia, ora sulla carta ci sono le sue certezze. Un turbine di emozioni che è esploso l’estate scorsa, a Roma, dopo l’incontro con alcuni Medici del Sorriso. Un’esperienza che le ha ricordato la sua esperienza con la malattia e che l’ha spinta a scrivere. Prima una lunga lettera, scritta da Sarah per Sarah, poi un vero e proprio libro, pubblicato quasi per caso, per l’insistenza di un amico.

“Qui c’è tutto di me, è un racconto onesto, sincero; un diario privato in cui non nascondo nulla a me stressa e al lettore. Sono un personaggio pubblico e sento il dovere di dare un esempio: la mia è una storia per dare speranza a chi ha problemi, a chi si confronta con la malattia. E’ un libro sull’amore per la vita”, commenta Sarah. Che di amore ne ha tanto anche per Luino, la città dove è nata e dove è vissuta. Per questo, dopo l’anteprima a Roma il 14 febbraio, la seconda tappa del suo tour in giro per l’Italia sarà proprio a Luino, a Palazzo Verbania, sabato 21 febbraio, alle 17.00. Letture di Daniela Crisafulli ed Elena Granzarollo. Saranno presenti anche Dario Tiengo, direttore di "Di Tutto" e Davide Boldrini, direttore dell’Eco del Varesotto. In mostra il racconto fotografico di Giovanna Marino che ritrae “Sarah nei panni di Sarah”.

Segue rinfresco preparato dal Bar “Il Faro” di Luino.Un’iniziativa organizzata da L’eco del varesotto e dal Comune di Luino – Assessorato alla Cultura.




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Pubblicato il 18 Febbraio 2009
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