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Scomparsa di Luigi Penna, il ricordo del sindaco di Verbania

"Domani alle 15 come semplice omaggio, e ringraziamento, le bandiere di Palazzo di Città saranno a mezz'asta”

In ricordo di Luigi Penna

“Il meglio è nemico del bene”. Così Luigi Penna soleva ricordare in modo raffinato agli amministratori il proprio ruolo di responsabilità e azione. Con una frase di Voltaire: la perfezione non esiste e anzi inseguirla determina il non risolvere i problemi.

Luigi è stato un riferimento per Verbania e, insieme ad altri, interprete di una stagione di rinascita dagli anni Settanta. Poi negli ultimi decenni si è dedicato agli affetti familiari e ha reso i suoi tratti umani di disponibilità e umiltà, al servizio del volontariato e di molte associazioni (da LetterAltura a Camminare insieme, dal gruppo Abele ad AmaRene).

Luigi era innanzitutto un uomo di conti (commercialista e revisore) ma con creatività realizzava soluzioni nuove, inserite in una visione di insieme dei problemi.

Faceva parte di quella classe dirigente che dall’esperienza feconda della scuola superiore, l’Istituto Cobianchi, di cui fu anche Vicepreside, costruì le ragioni di quell’impegno attivo per la città che scandisce le giornate e assorbe la propria vita.

Eletto in Consiglio Comunale a 26 anni nel 1970 nelle file della Democrazia Cristiana, si avvicinerà al riformismo di sinistra per poi militare nel Partito Socialista, il primo partito in città e sarà fra i protagonisti della battaglia per Verbania capoluogo di provincia.

Diviene negli anni ’80 uno dei principali protagonisti politici avviando una solida attività in Comune come assessore alle Finanze che lo porta a modernizzare il bilancio. Contabilità sobria, controllo delle spese, ma anche ruolo propulsivo: sperimentare (parliamo di 35 anni fa!) idee nuove per l’ente pubblico: una gestione dinamica del patrimonio, la nascita di Saia, per la ripartenza economica e imprenditoriale del territorio provinciale. Questa è innovazione per l’amministrazione dell’epoca centrata sul problema, enorme, della chiusura delle industrie in città.

Non è un caso che sul finire degli anni ’80 sarà chiamato ad un ruolo di delegato per la Fondazione Cariplo e intratterrà amicizie a livello nazionale con Giuliano Amato.

Credeva fortemente nell’impresa privata, nella formula della cooperazione, per generare lavoro e non solo nella sfera pubblica. Ma con un requisito fondamentale: una formazione scolastica adeguata a costruire la cultura imprenditoriale, e attuare forme di progresso sociale e popolare.
Per questo ogni sindaco e amministratore da tre decenni ad oggi ha sicuramente provato a realizzare alcuni dei suoi lucidi suggerimenti.

Luigi dietro il sorriso accattivante, e l’immancabile dolcevita, rivelava un carattere sanguigno, pochi infingimenti ma schiettezza nel porsi e confrontarsi in modo diretto.

Poco amante della retorica, del giudizio superficiale, dei mezzi social, trovava nella socialità, anche conviviale, il senso di amicizie a viso aperto.

A distanza di 30 anni dalla sua valida opera amministrativa viene oggi ricordato con stima dai dipendenti e un profondo senso di commozione si respira in città.

Rivolgiamo un abbraccio di vicinanza alla moglie Gabriella, ai figli Andrea, Emanuele, agli adorati nipotini, al fratello Doriano.
Domani alle 15 come semplice omaggio, e ringraziamento, le bandiere di Palazzo di Città saranno a mezz’asta.

Silvia Marchionini
Sindaco di Verbania

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Pubblicato il 17 Agosto 2020
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