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A Porto Valtravaglia conferita la cittadinanza onoraria a Gabriele Albertini

La consegna dell'onorificenza da parte del sindaco Ermes Colombaroli è avvenuta durante la festa di San Rocco

Porto Valtravaglia dà la cittadinanza onoraria a Gabriele Albertini

Spettacolo pirotecnico il 16 agosto a Porto Valtravaglia. Ripresa dopo parecchi anni la tradizione dei fuochi d’artificio nel giorno di San Rocco, il patrono del borgo, il santo di Montpellier famoso come protettore della peste e, di riflesso, particolarmente implorato durante l’ultima epidemia. Imponente affluenza di pubblico, auto parcheggiate ovunque, in uno scenario di grande partecipazione con musica e bancarelle nella piazza, rutilante di luci, antistante al lago.
Ma il vero momento clou della serata è stato il conferimento della cittadinanza onoraria a Gabriele Albertini, personaggio rilevante della politica italiana negli ultimi trent’anni. A dirigere l’evento il sindaco Ermes Colombaroli, particolarmente ispirato, in un completo bianco intonato alla calura dei giorni, quasi personificazione dei monaci guerrieri giapponesi Yamabushi, invincibili e, secondo il mito, dotati di poteri sovrannaturali.

UNA BRILLANTE CARRIERA POLITICA
Gabriele Albertini, cita il sindaco, imprenditore, presidente di Federmeccanica, sindaco di Milano per due mandati dal 1997 al 2006, parlamentare europeo nel 2004 e nel 2009, dove ha ricoperto la carica di Presidente della Commissione Esteri, senatore della Repubblica dal 2013 al 2018 con altri prestigiosi incarichi istituzionali.
Sul palco, insieme all’insignito, una parte delle numerose Autorità invitate, dal deputato del Parlamento Andrea Pellicini – già sindaco di Luino -, al presidente Provincia di Varese Marco Magrini, al Maresciallo Maggiore Mario Russo Alesi, comandante della stazione dei carabinieri di Castelveccana, a don Luca Ciotti, parroco delle parrocchie della Valtravaglia, al tenente crocerossina volontaria Corsignana Maldavi, fino al vice sindaco Daniele Vecchio e alla presidente della biblioteca con delega alla cultura Orietta Spozio. Naturalmente a quasi tutti è richiesto un intervento atto a scoprire maggiormente il personaggio Albertini nell’ambito non solo della sua carriera politica, ma anche nell’inserimento nel Comune, con la sua rilevante opera di restauro operata sul Palazzo Melli di via Roma.

Porto Valtravaglia dà la cittadinanza onoraria a Gabriele Albertini

L’IRONIA DI ALBERTINI
Poi entra in scena lui, Gabriele Albertini. È straripante, il suo eloquio è scorrevole, sprizza simpatia, e l’incipit è un gustoso aneddoto: “Oggi, con tutte le citazioni del mio passato recente e antico, ho il piacere di assistere da vivente agli elogi che sono caratteristici del post mortem. A questo proposito mi ricordo un episodio che vide protagonista Giulio Andreotti, il quale, partecipando a un funerale, venne inserito in un posto non corrispondente alla sua fama. Chi commise l’errore andò a scusarsi, ma Andreotti replicò che in un funerale il protagonista è il catafalco e lui non ci teneva a usurparne il ruolo!”.
Da lì una carrellata sulle vicende giovanili – le scorrazzate su una Porsche targa –, sull’impresa familiare con uno struggente ricordo del fratello Carlo Alberto e sul radicamento nel territorio della famiglia che risale a qualche secolo, fino al fatidico rito della consegna della pergamena e della chiave – imponente – della città dinanzi allo schieramento dei sindaci dell’Alto Verbano: Enrico Bianchi di Luino, Daniele Boldrini di Brezzo di Bedero, Luciano Pezza di Castelveccana.
Il rinfresco finale sulla balconata del Comune, anch’esso civettuolamente affacciato sul lago, con la facciata illuminata dalle luci bianco/rosso/verde della bandiera italiana, rappresenta la logica conclusione di una cerimonia gestita con sagacia, senza sbavature né ricorsi alla retorica. Roberto Bramani Araldi

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Pubblicato il 18 Agosto 2023
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