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Le spiagge infinte del Lago Maggiore, dove l’erba cresce al posto dell’acqua

Il livello del Lago Maggiore continua a scendere e l'acqua erogata nel Ticino e nei canali è centellinata. Ecco cosa sta succedendo e le prospettive per il futuro

Gli ombrelloni in prima fila del lido distano ormai una ventina di metri dal bagnasciuga. Poco lontano il pontile galleggiante della Colonia Elioterapica è spiaggiato per metà sulla riva. Sulla foce del Tresa ormai la vegetazione cresce rigogliosa là dove un tempo scorreva il fiume. Sono immagini di Germignaga, uno dei luoghi da cui si può osservare la nuova crisi idrica che sta colpendo il Lago Maggiore e tutte le realtà che da qui attingono acqua.

Dopo le piogge primaverili che avevano fatto dimenticare la lunga siccità da fine giugno il livello del Verbano ha iniziato una discesa costante. Si è passati così da un’altezza di quasi 120 centimetri sulle zero idrometrico a una di circa 35 centimetri sotto, perdendo di fatto più di un metro e mezzo d’acqua. Questo si vede chiaramente in tutte le località che si affacciano sul lago con i porti mezzi asciutti e le spiagge lunghissime.

Un calo progressivo che è stato rallentato solo alla fine di settimana scorsa con la decisione di tagliare l’acqua ai canali per l’agricoltura: oggi dalla diga della Miorina escono solo 60 metri cubi di acqua al secondo contro una media storica del periodo di oltre 260, circa l’80% in meno. Nelle scorse settimane la scorta d’acqua del bacino è stata fondamentale per portare acqua ai campi tra Lombardia e Piemonte ed evitare il disastro del 2022 ma anche se le tempeste che hanno colpito il nostro territorio hanno fatto dimenticare ai più la siccità, così non è stato per la regolazione delle acque. La quantità di acqua erogata dal lago al Ticino è infatti sempre stata centellinata, non andando mai sopra la media del periodo e anzi, stando quasi sempre intorno alla metà di quella quantità.

Ma com’è possibile che nonostante le piogge si parli ancora di siccità? La risposta è doppia: da un lato bisogna considerare che non bastano alcuni temporali per colmare un deficit idrico di un anno (leggi qui un approfondimento). Dall’altro c’è da valutare la velocità con cui i sistemi idrici di fiumi, laghi, sorgenti e falde riescono a ricaricarsi. Se infatti i laghi possono riempirsi e svuotarsi con molta facilità i tempi di ricarica si allungano parecchio per gli altri sistemi naturali (leggi qui l’approfondimento).

Ed è proprio qui che c’è una buona notizia. Se infatti da un lato la scorta di acqua del lago è arrivata ai minimi lo stesso non si può dire dei bacini artificiali, anzi. In tutto il sistema che si riversa nel Verbano tra Lombardia, Piemonte e Canton Ticino si stimano più di 36o milioni di metri cubi di acqua disponibile. Un valore che è sì sotto la media del periodo ma che è decisamente superiore a quello dell’anno scorso che in questo periodo assicurava una scorta di soli 250 milioni di metri cubi.

Il Lago Maggiore è basso: “Le piogge estive non bastano a recuperare un anno di deficit”

 

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it
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Pubblicato il 14 Agosto 2023
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