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Scompare nel Locarnese, i resti dopo 20 anni riemergono dal Lago Maggiore

L'abbassamento delle acque del lago a causa della siccità ha fatto riemergere dei resti umani che sono stati analizzati e hanno chiarito il mistero di un 42enne scomparso nel 2004

Polizia Cantonale

Era scomparso nei primi giorni di dicembre del 2004 e le ricerche avviate dalla Polizia cantonale non avevano mai risolto il mistero del 42 enne, cittadino svizzero, di cui si era persa ogni traccia.

Quasi vent’anni dopo il Lago Maggiore ha restituito i suoi resti alle Bolle di Magadino.

Il rinvenimento, che è stato comunicato ufficialmente questa mattina dalla Polizia cantonale, è avvenuto lo scorso 14 aprile. Un escursionista ha notato delle ossa mentre stava passeggiando sulla riva del lago in un luogo di recente interessato da lavori forestali e abitualmente ricoperto dalle acque del Lago Maggiore, che in quel periodo si erano ritirate a causa della siccità.

L’escursionista ha contattato la Polizia cantonale dando il via agli accertamenti del caso. Questo ha poi portato ad ulteriori ricerche sul posto, con la partecipazione di agenti e inquirenti della Polizia cantonale e dei medici legali, che hanno permesso di rinvenire ulteriori ossa nonché brandelli di vestiti ed oggetti appartenenti allo scomparso. Materiale che è stato successivamente analizzato, anche attraverso approfondite e complesse analisi di diagnostica molecolare del Dna, permettendo così l’identificazione dell’uomo.

«Questo caso mette in evidenza l’importanza della raccolta del maggior numero di informazioni al momento della scomparsa – spiega una nota della Polizia cantonale –  attraverso l’allestimento di un cosiddetto dossier AnteMortem che, magari a distanza di molti anni, consente di effettuare comparazioni con quanto viene rinvenuto e documentato in un dossier PostMortem».

Il lungo tempo trascorso non ha permesso di accertare la causa della morte.

Pubblicato il 28 Giugno 2023
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