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A uccidere il 34enne nei boschi di Castelveccana è stata una “palla in gomma“ sparata da un fucile

Secondo le prime risultanze dall'autopsia comunicate dalla Procura a sparare è stato un fucile “compatibile con un'arma da caccia"

Castelveccana - Morto alla cascata alla  cascata della Froda

La conferma che venerdì scorso a Castelveccana a sparare sia stato un fucile è arrivata nella tarda mattinata di mercoledì in una nota della Procura della repubblica di Varese dopo l’autopsia terminata nella serata di martedì alle 21 sul corpo di Nachat Rachid trovato morto nei boschi delal Froda lo scorso 10 febbraio.

L’autopsia svolta sul corpo «ha accertato che la causa di morte deve ascriversi alla penetrazione dal lato posteriore destro, a tre centimetri dalla linea mediana, di una palla in gomma, compatibile con l’utilizzo di un fucile da caccia, che ha causato lacerazioni polmonari e shock emorragico secondario».

Dunque il proiettile trovato nel corpo del giovane non è un’ogiva in metallo di quelle in dotazione alle forze dell’ordine (la pistola Beretta 92Fs spara 9×19 parabellum), né un “pallettone“ sempre in metallo contenuto in arma lunga o similare, bensì una “palla in gomma”.

Potrebbe dunque trattarsi da una prima ipotesi – non suffragata da alcuna valutazione tecnico/invastigativa – di un proiettile contenuto in una cartuccia da caccia classificato come “non letale” se parato a una certa distanza ma che esploso con un colpo ravvicinato è stato invece in grado di superare la barriera degli indumenti e i tessuti raggiungendo un polmone così da recidere un varo importante e causare l’emorragia.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it
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Pubblicato il 15 Febbraio 2023
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