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A Leggiuno la “guerra“ della stalla: animalisti contro allevatore, partono le denunce

Le riprese delle telecamere a circuito chiuso che riprendono i blitz nella notte. Sul posto il consigliere regionale Luigi Piccirillo: “L’animale è stato già macellato”

Generico 03 Oct 2022

Da una parte un gruppo di attivisti animalisti che chiede il rispetto delle norme per l’allevamento di un bovino in una stalla di Leggiuno, animalisti che per bocca del loro avvocato addirittura si offrono di adottare l’animale. Dall’altra l’allevatore, che scrive a Varesenews per raccontare la sua versione dei fatti allegando i verbali delle autorità sanitarie che non trovano nulla di strano in quella stalla dove trovava alloggio il vitello. Il verbo da utilizzare è al passato perché nella vicenda si è innestata l’attività ispettiva di un consigliere regionale aderente al gruppo misto Luigi Piccirillo il quale si è recato sul posto una decina di giorni fa nel corso dell’ennesimo sopralluogo e che sostiene che l’animale oggetto del contendere «è già stato macellato».

Per comprendere la portata della vicenda è necessario riavvolgere il nastro alla primavera, quando nel maggio scorso avvenne un accesso alla struttura posta in una zona di campagna del paesino sul Lago Maggiore da parte degli animalisti di “Centro Stalli”, un’associazione che ha sede a Buriasco, comune della città metropolitana di Torino. Vennero chiamati i carabinieri forestali e contestate le condizioni in cui veniva tenuto l’animale.

La stampa si occupò della faccenda. Ma pochi giorni fa l’allevatore ha segnalato alla redazione e di Varesenews il clima che si vive attorno alla struttura fatta oggetto di scritte minacciose e accessi illegittimi filmati dalle videocamere di sorveglianza che ritraggono persone incappucciate dotate di cesoie: «Ho già presentato una denuncia alla procura della repubblica», spiega l’allevatore che allega alla sua mail di protesta (nella quale chiede di poter esporre il proprio punto di vista) un verbale di ispezione presso la sua struttura datato 18 giugno 2022, dunque qualche giorno dopo il blitz degli animalisti, nel quale si legge che «non sussistono condizioni di maltrattamento né di malgoverno dell’animale, non sono accertati illeciti amministrativi», con trasmissione di copia del verbale stesso alla Regione carabinieri Forestali Lombardia Stazione di Tradate.

Secondo l’allevatore gli attivisti hanno avuto un atteggiamento «arrogante, prepotente e indisponente anche alle forze dell’ordine che sono dovute intervenire più volte a causa dell’insistenza degli stessi facendone il riconoscimento e la relativa registrazione dei documenti», inoltre sono stati «eseguiti dei blitz notturni mascherati ed armati di cesoie e catene danneggiando la struttura e liberando il vitello legandolo in modo pericoloso con il rischio di soffocamento e che si recasse sulla strada principale con i relativi pericoli». Tutto finito? Niente affatto, dal momento che lo scorso 25 settembre nei pressi dello stesso fondo privato si è recato per un sopralluogo anche il consigliere regionale Luigi Piccirillo (eletto in consiglio regionale coi Cinquestelle).

Il sopralluogo avviene dopo una comunicazione fatta il 23 settembre al direttore del dipartimento veterinario e sicurezza degli alimenti di origine animale di ATS Insubria dopo essere giunte «alla mia attenzione notizie concernenti il presunto maltrattamento di un bovino detenuto in Leggiuno», scrive Piccirillo «sostanzialmente abbandonato in un locale privo dei requisiti igienico-sanitari di legge, senza aerazione, luce e scarico liquami». A seguito del sopralluogo lo stesso consigliere regionale ha spiegato a Varesenews di avere «ricevuto rassicurazioni da parte delle autorità veterinarie che quello spazio non sarebbe più stato adibito ad allevamento, sebbene nel frattempo l’animale sia stato macellato»

Pubblicato il 05 Ottobre 2022
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