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Un salto di 15 metri nel lago a Colmegna: a Varese il processo per la morte di Rosy Vanetti

La donna, molto attiva nel volontariato, morì un mese dopo lo scontro all'ospedale di Varese. Accusato di omicidio colposo un “capo centro" di Anas

Colmegna generico

Li tirarono fuori dall’abitacolo dopo un volo di 15 metri fatto col la loro utilitaria, una «Toyota Aygo» guidata da un uomo con al suo fianco la moglie, entrambi coscienti e portati in ospedale: lui se la caverà senza troppi traumi, lei, quasi settantenne, morì un mese dopo quel tragico 12 febbraio 2016.

Per quell’incidente e il conseguente decesso di Rosina “Rosy“ Vanetti si sono attivare le diverse strade processuali per risalire alle eventuali responsabilità seguite ai rilievi delle forze dell’ordine che visionarono il guardrail che appariva nel tratto urtato con l’utilitaria come una sorta di “cancello aperto” direttamente sul lago: cioè il guardrail c’era, ma l’urto con l’auto ne avrebbe spalancato un lembo senza cioè assicurare sicurezza all’auto che, sebbene è stato appurato che viaggiasse a circa 65 orari (il limite consentito in quel tratto è di 50) sarebbe dovuta rimanere in carreggiata, e non finire nella scarpata sottostante: all’arrivo dei soccorritori il mezzo era semi distrutto e l’acqua del lago entrata nell’abitacolo fino ai sedili.

Oggi, 24 maggio, a Varese si è celebrata un’udienza del processo che vede imputato un responsabile di Anas (un “capo centro”), – di cui quel punto di strada statale 394 fra Luino e Colmegna è di competenza – cui è contestato il reato di omicidio colposo.

La condotta sotto la lente dalla procura riguarderebbe i lavori di messa in sicurezza del tratto interessato dall’incidente, in particolare l’omesso raccordo fra i due lembi metallici della barriera guardrail.

Nell’udienza dinanzi al giudice monocratico di Varese Andrea Crema sono stati sentiti il comandante della polizia locale di Luino e un agente in forza sempre alla locale della cittadina sul Verbano cui vennero affidate le richieste di atti legate ai lavori svolti su quel tratto stradale per la messa in sicurezza, lavori effettuati diversi anni prima dell’incidente mortale.

Ora quel tratto è stato sopposto a ristrutturazione durante gli ultimi grandi lavori di cantiere stradale che sono consistiti nel rifacimento delle solette e dei viadotti.

La prossima udienza è prevista per l’autunno. In un procedimento separato ha patteggiato in fase preliminare un altro soggetto indagato dalla procura di Varese per il medesimo episodio.

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Pubblicato il 24 Maggio 2022
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