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Addio al partigiano Giuseppe “Pippo” Platinetti, il Camoscio delle Cinque Valli

Classe 1923, partecipò alla Resistenza per un anno e mezzo. Nell'ottobre 1944 una incredibile traversata tra valli ossolane e Valesia. Al 25 aprile affrontò la SS Polizei a Novara

Generica 2020

Se ne è Giuseppe Platinetti detto “Pippo”, partigiano combattente e presidente onorario di Anpi provinciale Varese: «L’Anpi tutta abbruna le sue bandiere e lo ricorda commossa», ha scritto Ester De Tomasi, presidente dell’Anpi provinciale di Varese.

Già arruolato in Marina, dopo l’8 settembre 1943 Platinetti partecipò alla Resistenza in Ossola e nel Novarese. È stato a lungo definito”partigiano senza medaglie“., un nomignolo che si affiancava al nome di battaglia “Napoleone” e alla definizione di “tamburino garibaldino”, coniata da Cino Moscatelli, con riferimento alla sua statura minuta.

La sua impresa più straordinaria avvenne nell’ottobre 1944, alla caduta della Repubblica partigiana dell’Ossola: non si rifugiò in Svizzera come migliaia di italiani, ma, con una marcia solitaria di oltre un mese, fra le montagne della Valdivedro, della Val Bognanco, della Val Antrona, della Valle Anzasca, raggiunse l’amata Valsesia per riprendere la lotta contro i nazifascisti. Quella incredibile fuga in alta quota è stata raccontata nel libro “Il camoscio delle cinque valli. L’impresa di Pippo Platinetti, un partigiano «garibaldino” scritto da Franco Giannantoni e Carlo Meazza, edito da Grossi.

Riprese poi la lotta tra Valsesia e colline del Medio Novarese, con la “Volante Loss” e poi con la Brigata Garibaldi “Pizio Greta”.
Al 25 aprile, a Novara, affrontò anche un’ultima incursione di carri armati tedeschi della SS Polizei che tentava di raggiungere l’autostrada, un episodio che amava rievocare. Fu l’ultimo scontro con tedeschi nel Novarese, con caduti da ambo le parti e concluso con la ritirata dei carri armati verso le caserme di Novara, per attendere la resa nelle mani degli Alleati.

Nato a Misey su Marne (Francia) il 16 luglio 1923, commerciante ambulante, si era stabilito in Valmarchirolo dopo la guerra. Nel 2016 era stato insignito della medaglia della Liberazione.

 

Pubblicato il 24 Febbraio 2022
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